.

Cerca nel blog

Per la traduzione in una lingua diversa dall'Italiano.For translation into a language other than.

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.


Powered By Blogger

Metodo di Ricerca ed analisi adottato


Il medoto di ricerca ed analisi adottato è riportato suwww.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com

Vds. post in data 30 dicembre 2009 seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al medesimo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

giovedì 25 aprile 2019

Libia. Gli attori esterni


Chi sono gli sponsor di Haftar?
Il triangolo tra Europa, Africa e Medio Oriente

di Matteo Bortolani*




Il grande passo fatto da Haftar a inizio aprile è, oltre all'inizio di una nuova guerra civile, una nuova fonte di preoccupazione per l'Italia, che traeva benefici e sicurezza da un'apparente “tregua” in vigore dal 2016, riaperta a inizio 2019 dall'offensiva (vittoriosa) nel Fezzan contro i gruppi islamisti e l'IS.

Un conflitto congelato, dal cui status quo beneficiava in primis dal nostro paese che ha più interessi nell'ex colonia, tra cui il terminal del gasdotto Green Stream dell'ENI a Melitha, in Tripolitania,  inoltre il controllo della temuta ondata di potenziali profughi, le cui mete non possono che essere i porti italiani. Controllo garantito dal patrocinio dell'Italia al GNA di Al-Serraji.

Ma l'unificazione libica da parte di Haftar può essere avvenuta senza il consenso dei suoi sponsor? Difficile da credere e impossibile pensarlo. In particolare dopo l'avanzata nel Fezzan, con l'onnipresente slogan della “lotta al terrorismo”, di cui in effetti è sempre stato uno dei fautori.

Chi sono questi sponsor da cui il generale ottiene l'appoggio e senza i quali non avrebbe mosso un dito?

Primo tra tutti come sponsor regionale abbiamo l'Egitto di Al-Sisi, grande sostenitore del vicino della Cirenaica, il cui appoggio politico e logistico è fondamentale, Abdel Fattah al-Sisi che si è apertamente schierato con lui. In un comunicato: l'Egitto "conferma il sostegno agli sforzi per combattere il terrorismo, i gruppi estremisti e le milizie per ottenere la sicurezza e la stabilità per i cittadini libici e per consentire la creazione di uno stato civile, stabile e sovrano", ha fatto sapere la presidenza egiziana in una nota stringata ma inequivocabile.

Chi sostiene economicamente e militarmente il LNA sono gli EAU (Emirati arabi Uniti), che con ingenti finanziamenti sostengono l'avanzata verso Tripoli e in particolare fornisce anche i piloti mercenari con elicotteri e aerei d'attacco, con i quali l'aviazione del generale stabilisce una supremazia aerea.

La Russia non ha mai nascosto l'amicizia con il generale e finanzia la campagna di Haftar in cambio di una base militare e interessi delle compagnie petrolifere statali interessate al petrolio libico, oltre che alle oscillazioni che questo determina. The Sun riporta fonti non citate di Downing Street, che ufficiali dell'ex KGB e soldati delle forze speciali russe, in qualità di trainer e addestratori delle forze dell'LNA si sono visti in Cirenaica. Altre fonti non confermate sostengono anche di un coinvolgimento di almeno 300 contractors russi della compagnia Wagner in sostegno della rapida avanzata nel Fezzan, prima della battaglia di Tripoli a inizio anno.

Ciò che ha invece fatto irritare il governo italiano è il sostegno francese all'impresa di Haftar, sostegno mal celato e volutamente profuso, causando anche lo scontro diplomatico con il nostro paese. Un mercenario egiziano, catturato ad Ain Zara, secondo quanto riferisce «Libya Observer», avrebbe confessato che si era imbarcato su un volo in partenza da Benina, l’aeroporto di Bengasi e diretto a Jufra. «Lo stesso dove erano a bordo 14 libici, 30 egiziani e sei consiglieri militari francesi». La notizia, se trovasse riscontri, spazzerebbe via ogni dubbio sul comportamento di Parigi, sconfessandone le reiterate dichiarazioni in sede ONU sulla totale estraneità all’offensiva del generale del 4 aprile.

Quindi Haftar prima di negoziare con Roma ha avuto il placet per l'impresa 4 giorni prima a Parigi, fornendo così un'idea su chi sia il reale problema del caos libico e quale sia la scala gerarchica seguita dal generale. La questione passa all'Italia, che ha scelto la via diplomatica in via principale, e la via manu militari in via secondaria, tutto questo finchè l'urto viene retto dalle milizie di Misurata e le altre milizie che sostengono il GNA, ma se queste dovessero cedere? Quali saranno i possibili sviluppi? In vista dell'enorme rischio di un flusso migratorio incontrollato dovrebbe anche l'Italia alzare il tiro?

* Il Dott. Matteo Bortolami ha conseguito un Master di 1° LIvello in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale, Unicusano, 2018.                                                                               24 aprile 2019

Nessun commento:

Posta un commento