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Metodo di Ricerca ed analisi adottato


Il medoto di ricerca ed analisi adottato è riportato suwww.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com

Vds. post in data 30 dicembre 2009 seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al medesimo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

venerdì 14 ottobre 2011

Siccità nel Corno d'Africa

La scarsità e l’irregolarità delle piogge dall’autunno 2010 all’estate 2011 ha provocato una delle peggiori siccità degli ultimi decenni in tutta l’area del Corno d’Africa e nei paesi limitrofi. In particolare le aree più colpite sono: il centro-sud della Somalia dove in cinque regioni è stato dichiarato lo stato di carestia, in quasi tutto il Kenya soprattutto le regioni del nord e dell’est, la parte meridionale ed orientale dell’Etiopia, l’Eritrea sopratutto nella zona ovest in misura un po’ minore Gibuti. Meno intensamente sono stati colpiti dalla crisi anche il nord dell’Uganda, l’area orientale del Sud Sudan e la parte nord della Tanzania. Si stimano circa12,4milioni di persone che necessitano di aiuto: 3,7 in Somalia, 4,8 in Etiopia, 3,7 in Kenya e 160.000 a Gibuti.

Questa situazione è esacerbata da altri fattori quali l’aumento dei prezzi alimentari e del petrolio, la crescente desertificazione di alcune aree, i limitati investimenti nelle politiche agricole la mancanza di una reale politica di sicurezza e sovranità alimentare. Ciò ha portato ad un allarmante scarsità di scorte alimentari, pascoli per gli animali, risorse idriche oltre che ad un peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie soprattutto per le fasce più deboli che innalza drasticamente il rischio di epidemie ( il colera ed altro) peraltro già in atto nei campi profughi e nelle aree colpite. Inoltre occorre tener conto che la siccità ha colpito popolazioni che già versavano in uno stato di povertà più o meno accentuato. Emblematica la situazione nella Somalia che si trova da due decenni in una situazione di anarchia e conflitto e dell’Etiopia dove, oltre a coloro colpiti dalla crisi, vi sono altre 7,5 milioni di persone che non sono in gradi di procurarsi cibo autonomamente e vengono assistite dal governo. Migliaia i profughi somali che ogni giorno fuggono dal loro paese concentrandosi prevalentemente nei campi di Daaab in Kenya e Dollo Ado in Etiopia. Nel primo sono rifugiate più di 400.000 persone nel secondo 118.000 Si prevede che l’emergenza durerà per almeno 4-5 mesi er che il numero di persone colpite aumenterà del 25% . In Kenya e in Etiopia a partire da ottobre dovrebbe esserci un miglioramento della situazione relativa alla sicurezza alimentare, mentre in Somalia occorrerà attendere dicembre/gennaio per avere speranza di qualche progresso. La situazione di crisi seppur di minore intensità si estenderà anche in Sudan e nella repubblica del Sud Sudan

(fonte Il Missionario Francescano; per approfondimenti: centrmiss@libero.it)

martedì 19 luglio 2011

Kenya


Materiali di Approfondimento


Francesca Marino, Tommaso Venuti. “Scoprire la forza inspiegabile della gratuità in uno slum di Nairobi

“Le emozioni dei ragazzi che hanno partecipato al campo organizzato in Africa dalla Lega Missionaria Studenti e dalla ONLUS Giacomogiacomo per aiutare i missionari che operano nella baraccopoli che cirocondano la capitale del Kenya

Articolo. In “Gentes” Gennaio-Febbraio 2011 n. 1. Corredato da una scheda Paese.

“Gentes” mensile della lega missionaria studenti e del M.A.G.I.S. Roma Via M. Massimo 7 . email: gentes.lms@gesuiti.it

domenica 29 maggio 2011

Costa d'Avorio



La Costa d’Avorio in bilico

Luciano Larivera S.I.


Dopo il ballottaggio presidenziale del 28 novembre dello scorso anno, la Costa d’Avorio è sull’orlo di una nuova guerra civile, di una crisi umanitaria e di un intervento militare esterno. Trascorsi due anni di rinvio del voto , sembrava che il Paese , lacerato da una guerra civile nel 2002-2003 e da otto anni di tensioni Nord-Sud, fosse pronto per una accelerazione democratica. Adesso la Costa d’Avorio ha due presidenti, due primi ministri e due Governi. Il presidente uscente Laurent Gbagbo non accetta la vittoria di Alassane Quattara, certificata dalle Nazioni Unite ed accolta da gran parte della comunità internazionale. Nonostante l’isolamento internazionale, le sanzioni economiche e la mediazione diplomatica di numerosi statisti africani, Gbagbo non ha neanche aperto un dialogo diretto con il rivale, che anzi vive asseragliato in un albergo protetto dai caschi blu dell’ONU.

Articolo. La Civiltà Cattolica, Anno 162 2011 I 295-299, quaderno 38555, 5 febbraio 2011
Sito web. www.laciviltàcattolica.it; e mail laciviltàcattolica.it

lunedì 11 aprile 2011

Tunisia
Since the fall of Ben Ali on 14th January 201, Tunisia has been going through a process of transformation and reconfiguration of the manifold relationships between the state and society. So far, a series of legal amendments and policy provisions have been considered to respond to immediate political demands in the run-up to the next elections. However, the numerous policy steps that have been achieved so far should not conceal resilient challenges pertaining, among others, to the structure of the economy and to its capacity to tackle youth unemployment, poverty in depressed areas, unfair competition, and corruption. The interim government will need to address these deeper challenges lest its credibility be jeopardised and the overall reform process compromised.

giovedì 17 marzo 2011

Ciad

Materiali di Approfondimento

B. Moustapha,
Il Soffio dell’Armattan,
Roma, 2010, pag. 356 euro 25.

La storia recente del Ciad in un romanzo che, attraverso la vicenda di due amici, racconta le contraddizioni e la miseria dell’Africa post-coloniale, ma anche la profonda voglia di vivere di un popolo ancora alla ricerca di una vera indipendenza. Il titolo del libro fa riferimento al vento caldo che dal deserto porta la siccità nel nord del Ciad e che fa compagnia al lettore durante tutta la lettera.

Il Ciad è uno dei Paesi dell’Africa meno noti al grande pubblico. Non ancora aggredito dal turismo occidentale, è venuto di recente alla cronaca per la sua vicinanza al Darfur di cui ha raccolto molti profughi . Lontano dal mare, il paese si estende dalle montagne desertiche del nord fino ai margini della foresta equatoriale e conosce oggi un relativo sviluppo grazie alle ricadute delle sfruttamento dei pozzi petroliferi da parte di compagnie americane. La storia di questo paese giunto alla indipendenza nel 1960 e storia di rivoluzioni e guerre fratricide.

Per chi volesse saperne di pi si segnala questo volume di Baba Moistapha, pseudonimo di Mahamat Moustapha

RECENSIONE.. In “Gentes” Gennaio-Febbraio 2011 n. 1. Corredato da una scheda Paese.
“Gentes” mensile della lega missionaria studenti e del M.A.G.I.S. Roma Via M. Massimo 7 . email: gentes.lms@gesuiti.it

sabato 12 marzo 2011

Sudan .
Materiale di Approfondimento
Articolo

Luciano Larivera S.I.
 La Secessione del Sud Sudan

Il prossimo 9 luglio nascerà la Repubblica del Sud Sudan, dopo il referendum secessionista del 9-15 febbraio scorsi. Sarà il 54° Stato Africano, grande il doppio dell’Italia e con dieci milioni di abitanti, in attesa del rientro dei profughi ed emigrati. Il Sud Sudan, con capitale Juba, era già affidatoad un Governo semi-autonomo del 9 gennaio 2005, quando fu siglato l’Accordo comprensivo di pace(CPA Comprehensive Peace Agreement) dopo due guerre civili (1956-72) 1983-2005). La questioni di Khartoum e Juba devono ancora risolvere , in applicazione den CPA, sono: la delimitazione delle frontiere, la gestione delle risorse petrolifere, la sorte della regione di Abyei, la cittadinanza, la moneta, la ripartizione del patrimonio e dei debiti dei due Stati, la sicurezza dei rispettivi cittadini, in particolare delle popolazioni nomadi e delle minoranze anche religiose.

Articolo. La Civiltà Cattolica, Anno 162 2011 I 425-431, quaderno 3857, 5 marzo 2011
Sito web. www.laciviltàcattolica.it; e mail civcat@laciviltàcattolica.it

venerdì 11 marzo 2011

Egitto.
Materiale di Approfondimento

“La Rivolta in Egitto e il ruolo dei Fratelli Mussulmani”

La recente “rivolta del popolo” che ha costretto il “faraone” H. Mubarack, dopo circa trenta anni di presidenza, ad abbandonare il potere e a ritirarsi a vita privata, ha sconcertato per molti versi l’opinione pubblica internazionale ed anche le maggiori cancellerie. I disordini in piazza Tahir. Divenuta il luogo simbolico della protesta, hanno fatto riemergere in milti la paura che gli silamisti, dietro le quinte, stessero manovrando la piazza per rovesciare il tiranno infedele ed idolatra, amico dell’Occidente di Israele. A nostro avviso, dell’impasse tra islamismo e democrazia si può uscire soltanto se si dà ai movimenti islamici che hanno un seguito popolare, primo fra tutti i Fratelli Mussulmani, una possibilità di autentica democratizzazione”

Riferimento: Editoriale. La Civiltà Cattolica, Anno 162 2011 I 425-431, quaderno 3857, 5 marzo 2011
Sito web. www.laciviltàcattolica.it; e mail laciviltàcattolica.it