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Metodo di Ricerca ed analisi adottato


Il medoto di ricerca ed analisi adottato è riportato suwww.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com

Vds. post in data 30 dicembre 2009 seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al medesimo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

martedì 26 novembre 2013

Etiopia: la grande diga della rinascita sul Nilo. Egitto in fibrillazione

Etiopia
Etiopia 129
Il 19 novembre il Primo Ministro etiope Hailemariam Desalegn e il Presidente egiziano Adli Mahmud Mansur si sono incontrati a margine del Summit afro-arabo in Kuwait per discutere le implicazioni economiche e politiche della costruzione della diga etiope sul fiume Nilo. I colloqui, tuttavia, non hanno portato a nessun accordo tra i due leader. 
Lo scorso maggio l’Etiopia ha avviato la costruzione della Grande Diga della Rinascita, destinata a produrre energia idroelettrica a partire dal 2017. La diga devia le acque del Nilo Azzurro, uno dei maggiori affluenti del Nilo principale, che nasce in Etiopia e si unisce al Nilo Bianco in Sudan. Il grande progetto idroelettrico etiope è da alcuni anni causa di frizioni con l’Egitto, al quale i trattati sullo sfruttamento del bacino idrico nilotico del 1929 e del 1959 hanno finora assicurato lo sfruttamento del 55% delle sue acque, costringendo gli altri Paesi attraversati dal fiume (Sudan, Burundi, Ruanda, Uganda, Tanzania e Sud Sudan) a dividersi la restante quota. Addis Abeba ha sempre contestato questa ripartizione, reclamando che l’84% delle acque del Nilo ha origine in territorio etiope. L’Egitto si è opposto alla costruzione della diga, temendo che la deviazione delle acque danneggi i! l settore agricolo e sottragga fondamentali risorse idriche ad una popolazione in costante crescita; lo scorso agosto, sotto il governo Morsi, la tensione tra Il Cairo e Addis Abeba aveva raggiunto i livelli di guardia, quando una fuga di notizie dalla Stato Maggiore egiziano aveva mostrato la presenza di una corrente interventista che suggeriva un’azione ostile per rallentare i lavori di costruzione della Diga della Rinascita.

sabato 23 novembre 2013

Egitto. Una calda estate da comprendere. Documetazione

• Egypt: Back to Square One?by S.Colombo and A.Meringolo

The events of 3 July 2013 have cast a shadow over Egypt's future and opened a new phase in the country's transition. While opinions in Egypt are deeply divided over whether the new situation is the result of a military-dictated "soft coup" or the outburst of a reinvigorated, grassroots revolutionary momentum, or both, the challenges to a veritable democratic and pluralistic transition process are man ifold. Stopping the bloodshed and easing the tensions and polarization are only the first steps. A process of national reconciliation accompanied by an inclusive revision of the constitution need to be pursued by the new interim government. The new leadership should also find ways to engage the excluded Muslim Brotherhood facilitating its inclusion in Egypt's political institutions.

mercoledì 13 novembre 2013

Attività UAV in Somalia

Somalia
Somalia 126
Lo scorso 29 ottobre due alti esponenti del gruppo terrorista islamico al-Shabaab sono stati uccisi da un raid aereo condotto da un velivolo a pilotaggio remoto MQ-1 Predator statunitense. L’attacco è avvenuto vicino al villaggio di Jilib, nei pressi di Barawe, circa 350 chilometri a sud di Mogadiscio, uno dei principali avamposti di al-Shabaab nel Paese. Una delle vittime è Ibrahim Alì Abdi, conosciuto anche con lo pseudonimo di Anta Anta, considerato uno dei principali esperti del gruppo nella fabbricazione di esplosivi e perciò sospettato di aver contribuito a vari attacchi suicidi e dinamitardi nel Corno d’Africa, tra cui quello del 2008 contro le Nazioni Unite e quello de 2012 contro il palazzo presidenziale, entrambi a Mogadiscio. Inoltre, Anta Anta è sospettato di aver ricoperto un ruolo determinante anche nell’attacco contro il centro commerciale Westgate Mall di Nairobi dello scorso settembre. Si tratta di un successo per l�! �intelligence e la Difesa statunitensi dopo le critiche seguite al fallimento, a inizio ottobre, del raid delle Forze Speciali a Barawe. In quell’occasione, lo scopo era di neutralizzare Abdukadir Mohamed Abdukadir, detto “Ikrima”, uno dei leader più influenti di al-Shabaab e responsabile delle operazioni nel Corno d’Africa, riuscito a sfuggire al raid.


martedì 12 novembre 2013

Istituto Affari Internazionali. Un nuovo libro

New Publications on the Gulf Region and the
Role of the European Union


The Istituto Affari Internazionali (IAI), together with partner institutions, have published a series of new research papers and commentaries exploring different themes in the evolving relationship between the EU and the countries of the Gulf Cooperation Council (GCC).

A complete list and access to the research is available here.

Published in the context of the two-year project Sharaka – Enhancing Understanding and Cooperation in EU-GCC Relations, the research tackles themes ranging from trade and energy relations, to maritime security, the mediafinance and higher education.

Coordinated by IAI and funded by the European Commission, the project aims to promote relations between Europe and the Gulf region by carrying out policy-oriented research, dissemination and outreach activities as well as providing opportunities for the exchange and training of young researchers and academics from Europe and GCC countries.

For more information about the project, please visit the Sharaka website.
Other recent IAI publications on the Gulf region include:

Silvia Colombo (ed.), Italy and Saudi Arabia, Confronting the Challenges of the XXI Century, IAI Research Paper 10, September 2013.

Riccardo Alcaro and Andrea Dessì (eds.), The Uneasy Balance, Potential and Challenges of the West’s Relations with the Gulf States, IAI Research Paper 8, April 2013.
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Istituto Affari Internazionali (IAI) via A. Brunetti 9, I-00186 Roma

Tel.        +39 063224360 (Switchboard)
Fax        +39 063224363
E-mail   iai@iai.it
Web       www.iai.it
Twitter  @iaionlie
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sabato 2 novembre 2013

Volume: La Magistratura e la "rivoluzione" in Egitto da Daniela Pioppi

Paper preparato per l'Istituto Affari Internazionali (IAI) nel quadro del progetto"L'Egitto in transizione", agosto 2013. Astratto Il ruolo vitale della magistratura egiziana, nei due anni e mezzo dopo l'inizio della "rivoluzione" del 25 gennaio 2011, è stato ampiamente dimostrato dalle bombe legali implacabili che sono stati costantemente cadendo sulla scena pubblica. Come come le altre istituzioni dello Stato, dopo la caduta di Hosni Mubarak, il sistema giudiziario è stato appena riformato, mentre i suoi metodi di lavoro e il personale sono stati stampati da decenni di autoritarismo. Al contrario di altre istituzioni pubbliche invece, la magistratura ha beneficiato - almeno fino al 2011 - da una reputazione indiscutibile per l'integrità e una relativa indipendenza dal regime a causa del carattere legalista del autoritarismo egiziana, ma anche l'esistenza di giudici riformisti democratici tra le sue fila. La magistratura può quindi essere considerata, con buoni argomenti, sia un bastione dello stato egiziano autoritario e un attore per il cambiamento. Cercheremo qui di far luce, per quanto possibile, il ruolo di questa istituzione complessa e talvolta contraddittoria nel contesto della transizione in Egitto. Keywords Egitto / magistratura / Politica interna / Opposizione