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Metodo di Ricerca ed analisi adottato


Il medoto di ricerca ed analisi adottato è riportato suwww.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com

Vds. post in data 30 dicembre 2009 seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al medesimo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

giovedì 20 marzo 2025

Il Panafricanismo

 


 Il Panafricanismo è una ideologia politica ed un movimento che si propone di difendere la sovranità africana e di promuovere la cooperazione tra le persone di origine africana. E' stato cruciale per le lorre per l'emancipazione e la deconolizzazione dei Paesi africani nel XX secolo. L'articolo in CIVILTA' CATTOLICAne esamina le basi ideologiche si sofferma su i suoi fondatori descrive la sua evoluzione ed analizzale sfide attuali che deve affrontare

LA CIVILTA' CATTOLICA, Anno 176, n. 4190, febbraio 2025, pag. 159

 La Rivista è presso la Emeroteca del CESVAM - Info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

lunedì 10 marzo 2025

Tesi di Laurea. Aurora Peruzzi Sahel epicentro del terrorismo jihadista: il caso del Burkina Faso Indice Premessa

 Master   in “Terrorismo e antiterrorismo internazionale”

Sahel epicentro del terrorismo jihadista:

il caso del burkina faso

 

ANNO ACCADEMICO 2022/2023

 

Indice 

Premessa

Introduzione

Capitolo 1

1.1   Terrorismo nell’area Africana

1.2   Il Sahel

1.3   Il Burkina Faso

Capitolo 2

2.1 L’insorgenza jihadista nel Sahel

2.2 I paesi coinvolti e i gruppi terroristici presenti

2.3 La risposta al terrorismo

Capitolo 3

3.1 Il terrorismo in Burkina Faso

3.2 Fattori che hanno favorito l’insediamento e il radicamento dei gruppi terroristici

3.3 I gruppi terroristici presenti in Burkina Faso

3.4 Legami: la situazione in Niger e Mali e le conseguenze in Burkina Faso

Capitolo 4

4.1 Antiterrorismo in Burkina Faso: la risposta dello Stato

4.2 Le strategie occidentali e il loro insuccesso

4.3 L’insorgenza del Cremlino e della Cina

4.4 Gli sviluppi delle strategie di antiterrorismo e la “difesa condivisa” (l’accordo con Niger e Mali 2023\2024)

Conclusione

Bibliografia

 

 

PREMESSA

Il continente Africano è sempre stato un teatro d’azione importante per il terrorismo di matrice jihadista. Ad oggi la regione centrale del Sahel, nell’Africa sub-sahariana, viene considerata l’epicentro del terrorismo jihadista, nonché la regione più colpita dal terrorismo nel 2023 secondo il Global Terrorism Index. Per questo la mia tesi presenterà un’analisi generale della situazione nell’area del Sahel, per poi focalizzarsi sul caso del Burkina Faso dal 2015, anno in cui si verificarono delle insurrezioni jihadiste rilevanti in Burkina Faso e nell’area del Sahel, fino ai recenti sviluppi del 2023. La scelta di focalizzarsi sul Burkina Faso è determinata dal fatto che sia considerato il Paese dell’area che ha subito più ripercussioni, con un aumento considerevole del tasso di vittime dal 2007 ad oggi. Nel 2023, infatti, secondo il GTI, il Burkina Faso è diventato il paese con il maggiore indice di rischio legato al terrorismo.

 

I limiti di spazio riguardano quindi il territorio del Burkina Faso mentre i limiti di tempo sono dal 2015 al 2023.

 La tesi è presso il CESVAM Centro Studi sul Valore Militare Emeroteca

info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

 

 

venerdì 28 febbraio 2025

Tesi di Laura Marcella Di Luise. “Ombre sul Mediterraneo: Viaggio nel Terrorismo e nelle Risposte dei Popoli” Indice ed Introduzione

Master in Terrorirismo ed Antiterrorismo internazionale. Anno Accademico 2023-2024

 

“Ombre sul Mediterraneo: Viaggio nel Terrorismo e nelle Risposte dei Popoli”

 


 

CAP. 1 – IL MEDITERRANEO

1.    Mediterraneo: il “mare tra le terre” 

1.2.     L’importanza strategica del Mediterraneo

 

CAP. 2 - STORIE DI TERRORISMO NEL MEDITERRANEO 

2.1.    Algeria: La Guerra Civile e il Gruppo Islamico Armato (GIA)

2.2.    Spagna: L’ETA e il terrorismo basco

2.3.    Egitto: Attacchi nel Sinai

2.4.    Libia: il caos post-Gheddafi e l’ISIS

2.5.    Francia: Gli attacchi a Charlie Hebdo e al Bataclan

2.6.    Italia: Gli anni di Piombo

2.7.    Turchia: il PKK e la questione curda

 

CAP. 3 – PERCHE’ SUCCEDE? 

3.1.    Cause economiche e sociali del terrorismo

3.2.    Motivazioni religiose e politiche

3.3.    Conflitti etnici e nazionalistici 

3.4.    Influenze esterne e interventi stranieri

 

CAP. 4 – COME RISPONDERE? 

4.1.   La sicurezza nelle politiche internazionali 

4.2.   La sicurezza nel Mediterraneo

4.2    Frontex e la tutela della sicurezza nel Mediterraneo

4.3.   Strategie di prevenzione e deradicalizzazione

 


INTRODUZIONE 

La tesi si propone di esplorare il fenomeno del terrorismo nel Mediterraneo, analizzando le sue cause, le sue manifestazioni e le risposte adottate dai vari paesi della regione. Il Mediterraneo, culla di civiltà e crocevia di culture, è anche un teatro di conflitti e tensioni che hanno portato a episodi di terrorismo di vario genere. Questo lavoro cerca di comprendere le dinamiche che alimentano il terrorismo e le strategie messe in atto per contrastarlo.

Il primo capitolo introduce il Mediterraneo non solo come uno spazio geografico, ma come un'entità culturale e storica. Viene descritto come un "mare tra le terre" che collega tre continenti e diverse culture, fungendo da ponte tra Oriente e Occidente.

Verrà analizzata la rilevanza strategica del Mediterraneo nel corso della storia e nel contesto geopolitico moderno. Questa parte evidenzia come la sua posizione abbia sempre attratto potenze esterne e come continui a essere un'area di grande interesse internazionale.

Il secondo capitolo esplora la guerra civile algerina degli anni '90, in particolare il ruolo del Gruppo Islamico Armato (GIA), un'organizzazione terroristica responsabile di numerosi atti violenti. Viene analizzato il contesto storico, le cause del conflitto e le sue conseguenze.

Viene esaminato il terrorismo basco dell'ETA, un gruppo separatista che ha operato per decenni in Spagna. Viene descritto il loro obiettivo di creare uno stato indipendente e le azioni violente che hanno portato avanti per raggiungerlo.

Vengono analizzati gli attacchi terroristici nel Sinai, una regione strategica e turistica dell'Eg

itto, e l'impatto di questi eventi sulla sicurezza nazionale e sull'economia del paese.

Dopo la caduta di Gheddafi, la Libia è piombata nel caos, diventando terreno fertile per l'ISIS e altri gruppi estremisti. Si parlerà di come la destabilizzazione del paese abbia facilitato l'espansione del terrorismo.

Si parlerà inoltre degli attacchi terroristici a Charlie Hebdo e al Bataclan, episodi che hanno scosso profondamente la Francia e l'intera Europa. Verranno analizzate le motivazioni degli attentatori e l'impatto sociale e politico di questi eventi.

Verranno ricordati gli anni di Piombo in Italia, un periodo caratterizzato da violente tensioni politiche e sociali, con numerosi atti terroristici perpetrati da gruppi estremisti sia di destra che di sinistra. Infinite verranno esaminati la complessa questione curda in Turchia e il conflitto con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), un gruppo militante curdo che ha condotto una lunga campagna di guerriglia contro lo stato turco.

Seguiranno le cause economiche e sociali che possono alimentare il terrorismo, come la povertà, la disoccupazione, l'esclusione sociale e la mancanza di opportunità. Approfondendo le motivazioni religiose e politiche che spingono individui e gruppi verso il terrorismo, analizzando come ideologie estremiste e manipolazioni religiose possano essere utilizzate per giustificare la violenza.

Verranno analizzati i conflitti etnici e nazionalistici che spesso sfociano nel terrorismo con esempi concreti di come le tensioni etniche e le aspirazioni nazionalistiche possano trasformarsi in violenza organizzata, esplorando l'impatto delle politiche e delle azioni di paesi stranieri nelle regioni del Mediterraneo.

 

Per finire, si analizzerà come la sicurezza viene affrontata a livello internazionale, con un focus sulle politiche e le strategie globali per combattere il terrorismo. Viene analizzata la cooperazione tra stati e le organizzazioni internazionali coinvolte, con un focus particolare sulle misure di sicurezza specifiche per il Mediterraneo, analizzando come i paesi della regione collaborano per affrontare le minacce comuni. Viene discusso il ruolo delle forze armate, delle agenzie di intelligence e delle istituzioni di sicurezza e il ruolo di Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nella tutela delle frontiere mediterranee. Viene analizzata la sua missione, le operazioni e le sfide che affronta nel garantire la sicurezza marittima. Si conclude poi parlando di programmi educativi, iniziative comunitarie e altre misure volte a prevenire la radicalizzazione e reintegrare gli individui radicalizzati nella società.

Lo scopo di questo lavoro è quello di riflettere sulle nostre scoperte e considerare come i popoli del Mediterraneo possano continuare a rispondere alle minacce del terrorismo. La tesi conclude sottolineando l'importanza della cooperazione internazionale, della comprensione delle radici del terrorismo e dell'adozione di strategie multifaceted per affrontare efficacemente il problema. Si evidenzia inoltre la necessità di promuovere la pace e la stabilità attraverso lo sviluppo economico, l'inclusione sociale e il dialogo interculturale.


La tesi completa è presso il CESVAM - Centro Studi sul valore Militare  Emeroteca
info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org


giovedì 20 febbraio 2025

Tesi di Laurea David Di Lorenzo Il Terrorismo contemporaneo agevolato dall'uso del web. IL fenomeno degli attacchi all'arma bianca" Premessa

 

M a s t e r

in


Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale

 Obiettivi, Piani e Mezzi

“Il terrorismo contemporaneo agevolato dall’uso del web.

Il fenomeno degli attacchi all’arma bianca”


Anno Accademico 2022 - 2023


P R E M E S S A

Questo elaborato, incentrato sul tema del terrorismo contemporaneo, si pone l’obiettivo di sensibilizzare il lettore su quanto le nuove tecnologie che caratterizzano la 5^ dimensione del cyberspazio, possano contribuire nella progettazione e realizzazione dell’atto terroristico.

 

Dopo aver tentato di definire il concetto di terrorismo, degli scopi e relativi obiettivi, ripercorrendo alcuni periodi storici caratterizzati dall’utilizzo di varie armi per il compimento dell’atto, si pone l’attenzione qu quella che si ritiene possa costituire una delle minacce più rilevanti in Italia sul fronte del terrorismo ideologico-religioso contemporaneo, ossia sul fenomeno ritenuto attuale degli attacchi all’arma bianca, messi in atto da lupi solitari.

 

Che rapporto hanno i media con il terrorismo e come sarà possibile fronteggiare questa minaccia nel prossimo futuro, nella consapevolezza che il presente è caratterizzato una dipendenza sempre maggiore dalla rete internet che riesce a propagandare in pochi istanti ogni tipo di informazione a livello globale?

 

Attraverso l’analisi di vari studi condotti sulle caratteristiche delle varie tipologie e forme e di attacchi terroristici evidenziatisi anche dopo l’11.09.2001, la consultazione di  elaborati e report statistici sugli attacchi compiuti nel XXI° secolo prevalentemente in Europa, ci si pone l’obiettivo di fornire eventuali spunti per l’adozione, almeno in ambito nazionale, di strategie di prevenzione o strumenti di contrasto, anche legislativi, contribuendo così ad innalzare il livello di percezione della sicurezza pubblica e quindi la fiducia verso le istituzioni.

 

I Limiti temporali di questo elaborato vanno dall’Impero Romano all’epoca attuale, attraverso le varie tipologie di armi utilizzate dal “braccio armato” in vari attacchi nelle varie età, sino ad arrivare all’epoca recente. I limiti spaziali attraversano il Medio Oriente, l’Estremo Oriente sino ad arrivare in Europa, territorio colpito anche recentemente attraverso l’utilizzo di nuove forme e tecniche che caratterizzano il terrorismo contemporaneo.

 La Tesi completa è disponibile presso il CESVAM Centro STudi sul Valore Militare - Emeroteca

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

 

lunedì 10 febbraio 2025

Rivista QUADERNI N. 4 del 204 Ottobre - Dicembre 2024 34° della Rivista

 

 


Nota redazionale:

 

Ultimo numero dell’anno 2024, riporta, dopo l’editoriale, l’intervento di presentazione del Calendari0 Azzurro del 2025 dedicato al Valore Militare nella Guerra di Liberazione da parte di Antonio Vittiglio. LO stesso Calendario, creato e predisposto da Antonio Daniele nella sua interezza tipografica.

 

Il Mondo da cui viviamo, la Memoria, in Approfondimenti, Giorgio Madeddu pone alla attenzione generale le sue ricerche in merito alle prime Medaglie al Valore Militare del Regno di Sardegna, sostenendo tesi tanto originali quanto documentate. In Dibattiti, affronto il tema dei Rapporti tra il partito d’Azione ed il partito comunista in piena Guerra di Liberazione, con materiali per approfondire i variegati apporti della sinistra italiana nella nascente democrazia repubblicana. Osvaldo Biribicchi, in Dibattiti, tratta di un argomento dedicato alla Resistenza nell’Alto Lazio con testimonianze di chi allora protagonista degli eventi. In Archivio, Marco Maria Contardi ci illustra, dal punto di vista architettonico, come l’Esercito Italiano curi il patrimonio artistico ereditato dalle scelte derivanti dalle Leggi Siccardi del 1854. Questa parte, infine, si conclude con l’intervento di Davide Corona con un articolo sulla Guardia alla Frontiera, il Corpo confinario esisto dal 1933 al 1946.

 

Il Mondo in cui viviamo, la realtà d’oggi, porta. In “Una Finestra sul Mondo” un contributo di Nicolò Paganelli, utilizzando il sistema parametrale, dedicato a Cuba, mentre Massimo Dionisi, in Geopolitica delle Prossime Sfide, ci proietta già nel nuovo anno con le eventuali minacce che il Giubileo 2025 innesca come derivazione dei conflitti sia nel Mediterraneo che nella instabilità del Sahel. In chiusura, in Scenari, Regioni, Quadranti, tre carte commentate in merito ai rapporti tra Cina e Russia, ed alla presenza di questa in Africa. Le rubriche di chiusura rispecchiano la tradizione della Rivista. Infine da notare che, come conclusione dei 10 anni del CESVAM (25 settembre 2014 -25 settembre 2024) la II e la III Pagina di Copertina della Rivista riporta la Presenza del CESVAM in Rete e l’elenco delle pubblicazioni attivate. Un augurio migliore per questa data anniversaria non ci si poteva aspettare.

(massimo coltrinari, direttore del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare)

 

 

I Pagina di  Copertina. “Medaglia del Decennale della Fine della Prima Guerra Mondiale (1928).Opera dello scultore Aurelio Mistruzzi, reca l’immagine  di “Roma communis Patria” e nel verso, l’apoteosi glorificatrice del Milite Ignoto

 In base ad un accordo con la S.I.A.M. 8Societa Italina per l’Arte della Medaglia riservò integralmente tutti gli utili della vendita di detta Medaglia a favore dell’Istituto del Nastro Azzirro.

IV di Copertina: I Libri del Nastro Azzurro.

venerdì 31 gennaio 2025

TESI DI LAUREA STEFANO VALENTINO L'Impiego della forza militare nelle operazioni di controinsorgenza Premessa

   

Master

in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale”

  

“L’IMPIEGO DELLA FORZA MILITARE NELLE OPERAZIONI DI CONTROINSORGENZA”

 

 PREMESSA

 

Oggetto della mia tesi è l’analisi delle operazioni di controinsorgenza, cioè quella operazioni in cui, spesso, gli attacchi asimmetrici sono una costante da parte del nemico. Attacchi privi di qualsiasi etica e umanità, attuati con qualsivoglia mezzo contro i contingenti impiegati ma anche contro i civili. Scopo degli insorti è quello di generare un’iper-reazione da parte delle forze armate alleate che sfoci in un dissenso generalizzato, sia della popolazione locale che dei propri governi, verso l’operazione in itinere.

In tale contesto, il mio obiettivo è quello di comprendere quale deve essere l’effettivo impiego della forza militare per reagire a questo tipo di minaccia. Se un uso esagerato della forza da parte di questa, infatti, può essere deleterio, dall’altro lato un uso minimalista è altrettanto rischioso. Rischioso perché può essere percepito come un’apparente debolezza del contingente militare, che può causare un rafforzamento degli insorti ma anche un dissenso da parte della popolazione locale. Questi ultimi, infatti potrebbero percepire il contingente come un inutile e mero portatore di problemi anziché di soluzioni.

È questo il dilemma che si presenta ai leader militari e che deve portarci ad una riflessione sul reale scopo dell’impiego militare in tali contesti. Sapendo che il centro di gravità in questo tipo di operazioni è proprio il consenso della popolazione locale, una corretta strategia può essere identificata nella conquista di “cuori e menti” attraverso un supporto a 360 gradi del governo statale e  della popolazione.

Permane comunque la necessità di pianificare ed attuare correttamente una ricostruzione a seguito del conflitto. Gettare le basi per una reale costituzione di uno Stato in grado di potersi gestire in maniera autonoma, con delle forze militari e di polizia atte a mantenere un adeguato livello di sicurezza.


lunedì 20 gennaio 2025

venerdì 10 gennaio 2025

Tesi di Laurea Loris Sabato Il Fenomeno del Terrorismo Introduzione

 

 Master

in

“Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale ”

  Il fenomeno del Terrorismo

 

ANNO ACCADEMICO 2022/2023

Introduzione

 Il terrorismo, soprattutto, partendo dagli anni duemila in poi ha molto colpito lo stile di vita occidentale. Partendo dalla massiccia evoluzione dei sistemi e dei protocolli di sicurezza in porti, aeroporti, musei, e non solo (come ha dimostrato l’attacco delle Torri Gemelle l’11 settembre 2001 i bersagli del terrorismo possono essere anche semplicemente i simboli della vita occidentale) e arrivando al terrore instillato nella mente dei cittadini sia americani sia europei, a causa dei più recenti attacchi in Inghilterra, Francia, Germania e Spagna. Come affronteremmo meglio successivamente, il fine ultimo di un attentato terroristico è proprio quello di colpire la popolazione civile in modo da terrorizzare la popolazione e spingerli contro le proprie autorità in favore dei terroristi. La risposta dei Paesi colpiti, però, come analizzeremo successivamente, non è praticamente mai quella di cedere al terrore della popolazione, ma la risposta la quasi totalità delle volte risiede nella lotta al terrorismo, attraverso anche alle forze armate.

È necessario affermare che per arginare il terrorismo principalmente è necessaria, da parte delle autorità, un’azione investigativa più che di pattugliamento, poiché per fermare il terrorismo è fondamentale arrivare alla “radice” e sradicarla. Questo, come approfondiremo successivamente nel primo capitolo, è il motivo per cui è necessario studiare gli elementi geo-politici di determinati territori prima di intervenire, soprattutto attraverso l’aggressione armata. È, infatti, stato reso pubblico dallo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), attraverso un loro report, che gli Stati Uniti d’America sono responsabili del 74% delle importazioni di armi in Afghanistan durante il periodo che va dal 2001 al 2020.[1] Inoltre, è possibile osservare nel medesimo rapporto gli altri Paesi responsabili delle importazioni di armi in Afganistan. Nello stesso periodo di tempo, dal 2001 al 2020, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute i 14% delle importazioni di armi in Afghanistan è dovuto alla Russia (secondo maggior esportatore di armi in Afghanistan) e troviamo all’interno del report anche l’Italia che ha esportato armi in Afghanistan per il 3,8% di tutte le importazioni di armi nel Paese mediorientale.[2] Secondo il medesimo report, “Alcune delle armi consegnate sono state in un secondo momento perse o distrutte. Altre, principalmente gli aerei, sarebbero state utilizzate dalle forze afghane nell’agosto 2021 per fuggire dal Paese […] un numero consistente delle armi inviate per sostenere le forze armate afghane è stato preso dai Talebani.”[3] Talebani che ora governano il Paese attraverso un regime di terrore che, come sarà analizzato successivamente, può essere definito come terrorismo di Stato, una tipologia del fenomeno del terrorismo.

 

 

 



[1] SIPRI, arms transfer database, marzo 2021.

[2] Cfr. Ivi.

[3] SIPRI, arms transfer database, marzo 2021.

mercoledì 1 gennaio 2025

INFOCESVAM N. 6 Novembre - Dicembre 2024

 


INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XI, 59/60, N. 6, Novembre - Dicembre 2024, 1 gennaio 2025

XI/6/926 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XI anno di edizione, 6 il bimestre di edizione di INFOCESVAM, 926 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento.

XI/6/927 – Progetti 2024/1 – Tema “Monte Marrone La prima Vittoria del Corpo Italiano di Liberazione: 31 marzo 1944 – 10 aprile 1944. Il suo significato strategico presso gli Alleati. 80° anniversario 1944 - 2024.Sono stati raccolti i materiali iconografici e le carte di riferimento. Fase Manoscritto 2

XI/6/928 – La Presidenza Nazionale con circolare apposita ha chiesto ai Soci eventuali candidature per le cariche istituzionali. La Circolare è stata inoltrata a tutti i componenti del CESVAM. I criteri per eventuali candidature come Rappresentanti del Cesvam sono: residenza a Roma; disponibilità di tempo almeno di 9 ore settimanali; capacità di lavoro e di realizzazione di ricerche/progetti di livello post universitario.

XI/6/929 – Il 9 dicembre 2024 a Bologna è stato presentato il 1 volume “Storia Militare della Guerra Russo-Ucraina.1917 -2014 Volume I, Palladium Edizioni, 2024. Autori Giovanni Cecini e Mirco Campochiari.

XI/6/930 – Progetto 2017/2 I soldati Italiani sulla testa di ponte di Anzio. Volume I Pubblicato. Volume II. Manoscritto 5 – in fase di completamento la revisione del testo generale.

XI/6/931 – La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in Storia Militare Contemporanea si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 6 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XI/6/932 – Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 1 riferito ai volumi del progetto 2020 e Progetto 2022 dedicati agli Ordinamenti. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/933 - Progetto 2021/1 Volume II Titolo: Africa Orientale Italiana. L’organizzazione Militare e la difesa dell’Impero. La Figura del Duca d’Aosta. Predisposta la parte militare. Bibliografia. In sviluppo il Capitolo dedicato al Duca d’Aosta. Fase Manoscritto 5

XI/6/934 - Progetti 2024/4 – Tema “Le Fosse Ardeatine. L’ordine è stato eseguito. I Decorati al Valore Militare e la Memoria. 80° anniversario 1944 -2024 Contributo al progetto è stato chiesto all’amico Aladino Lombardi, che ha assicurato di mettere a disposizione il suo archivio provato. Fase Manoscritto 2

XI/6/935 - La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Politica Militare Comparata dal 1945 ad oggi” Dottrina, Strategia, Armamenti si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 5 candidati. Anche i laureati di questo Master hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XI/6/936 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 2 riferito ai volumi del progetto Università. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/937 – Club Ufficiali Marchigiani. Il tradizionale scambio di auguri si è tenuto presso la Casa dell’Aviatore, a Roma il 7 dicembre u.s. Nell’occasione è stato fatto il punto del Progetto 2022/2 Libano sulla raccolta delle testimoniane sulle Missioni di Pace.

XI/6/938 - La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Terrorismo ed antiterrorismo internazionale. Obiettivi, Piani Mezzi” si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 9 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master) ed anche con le attività connesse al Canale You Tube diretto dal Dr. Giovanni Cecini.

XI/6/939 - Progetto 2021/1 – Volume I Titolo Africa Orientale Italiana. L’Impero Tra realtà e propaganda. Raccolta la monografia. Fase: Manoscritto 5

XI/6/940 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 3 riferito ai volumi del progetto 2016/2 Dizionario minimo della guerra di liberazione 1943-1945. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/941 – L’esame finale del Corso di approfondimento e specializzazione. in “Terrorismo ed Anti Terrorismo internazionale si è tenuto il 25 novembre 2024. (www.unicusano.it/master)

XI/6/942 –Progetto 2023/2 Divulgazione. È stato edito il Catalogo delle Edizioni a Stampa 2021 – 2014 del Centro Studi sul Valore Militare – CESVAM Riporta in 24 pagine con note tutte le 51 pubblicazioni che hanno visto la luce in questo decenni. Distribuzione gratuita. Richiedere a: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/943 – Blog www.ilregnodelsud.blogspot.com. ha completato al 31 dicembre 2024 tutte le sue pubblicazioni per l’anno solare 2024

XI/6/944 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 febbraio 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 1 del 2025.  

XI/6/945 – Il 31 dicembre 2024 termina la II sessione del CESVAM e l’anno solare. Ciò vuol dire che in base allo Statuto e Regolamento del CESVAM terminano tutte le collaborazioni in essere di tutti i Collaboratori Ricercatori ed Associati.  Con il mese di gennaio 2025 saranno rinnovate le ricerche in corso che si crede utile continuare e quindi i contatti con tutti gli interessati.

XI/6/946 - Progetto 2023/2 Divulgazione. Segnalibro. È stato edito il Segnalibro n. 4 riferito ai volumi del progetto 2020 Ordinamenti (Volume 2° Tomo I, Tomo II, Tomo III, Tomo IV. La distribuzione è gratuita. Contatti: editoria.cesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/6/947 – Del precedente bollettino N.5/2024 esistono due edizioni. La prima, integrale, pubblicata su tutte le filiere informatiche in essere. La seconda sulle pagine CESVAM del Periodico.

XI/6/948 -. La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in “Storia Militare Contemporanea Dal 1973 al 1960 si è tenuta il 25 novembre 2024. Si sono laureati 5 candidati. Anche i laureati di questo Master hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master). In particolare con la collaborazione alla Rivista QUADERNI

XI/6/950 -- Prossimo INFOCESVAM (gennaio - febbraio) sarà pubblicato il 1 marzo 2025. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari)

giovedì 19 dicembre 2024

martedì 10 dicembre 2024

Antonio Avallone Tesi Di Laurea. Estratto.

                                                                           Master

in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

Anno Accademico 2022 2023 

 


 

“IL MOVIMENTO DI AL SHABAAB IN SOMALIA: TRA JIHADISMO INTERNAZIONALE E DINAMICHE LOCALI”

 

3 La politica dei clan di Al-Shabaab

 

L’organizzazione primaria di Al-Shabaab era mirata inizialmente nel creare una leadership che eguagliasse la società somala trasformandola e mettendo da parte i tradizionali leader dei clan[1]. Ad ogni modo, il movimento notò fin da subito che la lealtà dei clan era molto profonda trasformandolo. Infatti, nel 2009, a seguito di un duro scontro avuto con la resistenza delle milizie dei clan, AS ha iniziato a instaurare un processo di pacificazione e costruzione dei rapporti con gli anziani degli stessi clan, rendendoli parte integrante e fondamentale per nuovi reclutamenti. Questi anziani sono gestiti dal ministero degli interni, diretto da Hussein Ali Fidow, membro esecutivo del Consiglio del movimento e vengono utilizzati anche per gestire e controllare la popolazione locale, risolvere controversie, riscuotere le tasse ed aumentare gli eserciti; se da un lato, questa manipolazione del sistema dei clan da parte di AS, risulta essere molto vantaggiosa, dall’ altro non è riuscito ad eguagliare la sua struttura organizzativa.

 


I clan non vengono trattati allo stesso modo, alcuni vengono costretti a pagare per la formazione degli Istituti islamici[2] utilizzati per il reclutamento, altri sono stati interamente finanziati nella formazione di Istituti mirati nelle operazioni di polizia/intelligence nella regione di Mudug, (Hawiye) dove AS cerca di creare buoni rapporti con la popolazione in quanto la sua presenza risulta essere molto debole. Questo ha provocato dei risentimenti da parte di alcuni clan importanti che ricoprono incarichi a livello amministrativo-distrettuale, regionale e nazionale, rafforzando in loro una percezione di diserzione. Gli organi di sicurezza sono controllati principalmente dai membri Hawiye; altre posizioni di leadership invece, sono assegnate a membri di altri clan per garantire un’immagine più efficace. Molti anziani sono nominati direttamente da Al-Shabaab, altri sono veri e propri anziani riconosciuti dai vari clan. Essi godono di uno stipendio e di un trattamento economico più oneroso rispetto a quelli nominati, ricevendo dei bonus ogni qualvolta si hanno sessioni di indottrinamento. Gli impieghi degli anziani dei clan sono a livello distrettuale o regionale, ognuno di essi ha dei rappresentati a entrambi i livelli amministrativi. Ogni volta che i governatori di AS hanno bisogno di tasse e raccogliere fondi gli anziani vengono convocati. Altro compito ricoperto riguarda l’incontro con funzionari regionali di AS per discutere dei maltrattamenti e liberazione di prigionieri. A volte riescono nel loro intento tranne quando gli arresti sono dovuti da episodi di ribellione o spionaggio.  Gli anziani vengono chiamati anche per mobilitare i clan adulti nella campagna di reclutamento e indottrinamento tenutasi nei vari seminari religiosi (dawrah); essi hanno, anche, il compito di indirizzare i bambini a frequentare gli istituti e le scuole di AS. Una volta l’anno vengono convocati i 245 anziani appartenenti alle 10 regioni somale in cui Al-Shabaab ha piena presenza amministrativa, per partecipare a seminari religiosi della durata anche di mesi con lo scopo di rinnovare gli impegni di fedeltà. In questi incontri gli obiettivi fondamentali sono: valutare le posizioni ideologiche degli anziani e rimuovere chi non è in linea con le idee del movimento. L’organizzazione degli anziani è a livello regionale; ogni regione ha a capo un anziano, a loro volta tutti i capi anziani sono comandati dall’attuale capo di AS, Sheikh Ibrahim Shaa’irul Islam (il poeta islamico). Una volta informati gli anziani regionali, il capo ha il potere di organizzare riunioni speciali. L’incontro avviene in luoghi particolari, segreti ed ogni capo di regione viene privato persino del proprio cellulare. Nel tempo, Al-Shabaab ha punito interi clan per essersi opposti alle ideologie politiche del movimento. Nel 2008-9 scoppiò una guerra con una coalizione di clan della Somalia centrale (Hawadle[3]), terminata con un trattato di pace a seguito di spargimento di sangue e numerose perdite da parte dello stesso AS.  La forma più comune di sovversione da parte dei clan è il rifiuto di pagare le tasse imposte dal movimento. Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, Al-Shabaab ha condotto numerose guerre per punire questa ribellione, in particolare ricordiamo la guerra contro i Saleban/Habargindir con il Fusan (polizia speciale) e il Jabha (ala militare). Il villaggio di Dumaye è stato completamente distrutto, il clan ha avuto circa 30 morti ed i capi di bestiame sono stati massacrati. L’azione devastante di AS ne ha scaturito il ritiro immediato, il pagamento di una multa di 70 AK-47 ed il ripristino del pagamento della tassa (Zakah[4]). Al-Shabaab non accetta che nessun’altra entità eserciti violenza sul territorio di sua competenza, se si infrangono le leggi gli anziani dei clan sono maltrattati allo stesso modo in cui maltratterebbe un criminale. La sua dura politica ha dato vita ad una cultura di paura e risentimento, è stato in grado di piegare i clan alla sua totale volontà manipolando il sistema a proprio vantaggio. Alcuni clan vedono in AS un custode della pace, gestendo alcuni conflitti tra clan nelle aree controllate evitando che possano originare delle guerriglie molto più violente. Come detto in precedenza, la fetta dominante della sua politica interna è gestita e garantita da individui Hawiye, occupando posizioni di medio alto livello. Questo spiegherebbe in parte l’ascesa dell’ISIS in territorio somalo, composta da numerosi disertori contrari al movimento. Nel 2010 è stato pubblicato un report ha descritto l’amministrazione della società da parte di Al-Shabaab nei territori occupati, come rigidissima; il gruppo proibisce ogni tipo di assembramento di persone, (perfino in occasione di matrimoni), l’utilizzo delle suonerie dei cellulari, i film occidentali, la musica. Le punizioni sono molto dure, come la confisca dei beni, amputazioni, taglio di capelli e frustate. Le donne hanno l’obbligo di indossare l’abaya, un velo che copre tutto il corpo, non possono viaggiare da sole e non posso prendere parte a nessuna attività legata al commercio.

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[1] Fonte: Estratto ripreso da un’intervista del maggio 2006 con un ex membro esecutivo di Al-Shabaab.

[2] Fonte: The Fighters Factory: Inside Al-Shabab’s Education System, Institute Hiraal, Maggio 2018 - https://www.hiraalinstitute.org/wp-content/uploads/2018/05/Education-in-Al-Shabab.

[3]Al-Shabaab raggiunge l’accordo con Hawadle”, 12 settembre 2009. Fonte: https://www.hiiraan.com/news/2009/sept/wararka_maanta12-7483.htm.

[4] Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Ufficio per la libertà religiosa internazionale, Rapporto sulla libertà religiosa internazionale 2019: Somalia, op. cit.

sabato 30 novembre 2024

mercoledì 20 novembre 2024

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L’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore Militare, nelle sue molteplici attività nel campo di diffondere dei valori statutari, si è impegnato, dal 2014, nella promozione culturale, finalizzata alla conoscenza storica, attraverso anche l’attività editoriale.

 

I volumi che sono stati pubblicati, oltre 50 titoli, che sono le risultanze delle attività di ricerca e studio attivate tramite progetti, riguardano i variegati aspetti della storia militare e, in generale, la storia contemporanea attraverso la particolare ottica del Valore Militare, sia espresso che non riconosciuto.

 

Questo percorso editoriale ha l’intento di valorizzare e stimolare la conoscenza del Valore Militare italiano, soprattutto verso le generazioni più giovani, come contributo e sostegno alla loro formazione di uomini e di cittadini nell’esempio e nel ricordo di chi ci ha preceduto.

 

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