Fonte LIMES Rivista Italiana di Geopolitica
La presenza italiana, sotto l'ottica di collaborazione necessaria ed inevitabile di collaborazione con la Superpotenza, che con l'attuale amministrazione ha assunto aspetti da "imperium" e non paritetici come le precedenti amministrazioni, per l'Italia si può sviluppare nel tradizionale ambito libico, sia per i precedenti, sia per la necessità di controllare il Canale di Sicilia, baluardo della difesa dei confini meridionali italiani. I fattori principali da tenere presente sono dati dalla presenza sia della Turchia di Erdogan che dei Russi e dei Cinesi sia in Tripolitania che in Cirenaica che hanno estromesso gli Occidentali da vari anni. E' da tenere presente che ormai la Libia in quanto Stato unitario è molto vicino alla inesistenza, anche se la speranza è che possa di nuovo ricomporsi. Oltre al problema del petrolio, il controllo dei flussi migratori è fondamentale, mentre ormai è tramontata la possibilità di una collaborazione italo-libica pere uno sviluppo economico e sociale equilibrato. In sostanza siamo sulla difensiva su tutta la linea, più fori che dentro, e solo un appoggio statunitensi di rilievo che contrasti turchi russi e cinesi può permetterci di avere prospettive positive
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