lunedì 17 marzo 2014
Nigeria: rivoluzione ai vertici
Il 10 febbraio il Presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha rimosso il suo capo di gabinetto, Mike Oghiadomhe. La notizia fa seguito alla nomina di 12 nuovi ministri avvenuta alla fine dello scorso mese, ma soprattutto alla sostituzione dei vertici delle Forze Armate, compreso il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Ola Ibrahim. Tale massiccio rimpasto governativo e dei vertici militari rappresenta la prima risposta di Jonathan alla crisi che ha colpito la propria amministrazione negli ultimi due mesi e che ha avuto una delle manifestazioni più evidenti nel passaggio all’opposizione di decine di parlamentari del PDP (People Democratic Party), il partito di governo a cui appartiene il Presidente. La crisi istituzionale nigeriana è iniziata quando Jonathan, cristiano di etnia Igbo, ha annunciato la volontà di ricandidarsi alle elezioni presidenziali del 2015, rompendo la tradizionale consuetudine di alternanza tra Presidenti musulm! ani, generalmente appartenenti all’etnia settentrionale degli Hausa-Fulani, e Presidenti cristiani, espressione delle etnie meridionali degli Yoruba e degli Igbo. Per riuscire nel suo intento, l’attuale Presidente avrà bisogno di una solida e ampia base di consensi nonché dell’appoggio dell’Esercito, organo dello Stato dominato dalle etnie settentrionali di religione islamica. In questo senso, la ridistribuzione delle cariche militari e ministeriali potrebbe rappresentare il primo passo verso la costruzione di un bacino di consensi funzionale ad appoggiare Jonathan alle prossime elezioni. Tuttavia, una simile azione, che ha già suscitato vive proteste negli ambienti politici e militari Hausa-Fulani e islamici, potrebbe ulteriormente radicalizzare e polarizzare il confronto tra le diverse comunità etnico-religiose del Paese, la cui convivenza e i cui rapporti sono già messi a dura prova dalle attività terroristiche da parte dei gruppi di ispirazione qaedista Boko ! Haram e Ansaru.
Fonte CESI
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