venerdì 23 settembre 2016
Libia: Al Sarray al Cairo
Libia
Usufruendo delle
operazioni delle Milizie di Misurata per la conquista di Sirte contro elementi
dell’IS il generale Haftar che non riconosce il governo di accordo nazionale
presieduto da Fayez Al Sarraj, con le sue forze sta investendo e conquistando
la cosiddetta mezzaluna petrolifera, ovvero i terminal petroliferi e le aree
dei pozzi petroliferi che li alimentano, situata ad ovest di Ahedabia (
Zveitina, Ras Lanuf, Es Sider, Al Sidra e Brega per citare i i principali).
Questa iniziativa mette in forte discussione un eventuale accordo tra le
componenti politiche libiche, per la ricostruzione di una Libia come stato
nazionale ed integro, con la sua sovranità, e il suo unico governo,
rappresentate da Al Sarray (Tripoli) ed il Parlamento di Tobruck, a cui Hafar
fa riferimento.
La questione del petrolio è cruciale per la Libia e la
battaglia per il controllo della mezzaluna petrolifera dei pozzi petroliferi e
dei terminal rischia di sfociare in una vera e propria guerra civile, deleteria
per tutte le parti. E’ da evitare a tutti i costi un confronto sul campo delle
forze di Misurata e le truppe di
Haftar.
In questo momento si profila il pericolo che l’offensiva del
generale Haftar mette a rischio la strategia di sopravvivenza del Governo di Al
Sarraj, alla disperata ricerca di risorse finanziarie. E’ noto che dalla caduta
del regime di Gheddafi la produzione petrolifera libica è crollata: oggi è su
200.000 barili al giorno, pari al 10% della produzione giornaliera del 2011. Inoltre
si deve far conto del prezzo del petrolio sui mercati internazionali che è
intorno al 50 dollari a barile, leggermente più alto di quello della media
degli ultimi mesi, ma ancora molto basso per sanare i problemi libici.
Le dichiarazioni che provengono da Tripoli sono tutti rivolte
a scongiurare un intervento straniero contro Haftar o altre milizie presenti in
Libia per motivi politici, regionali o ideologici. Auspica un incontro con le
parti in Libia al fine di appianare ogni divergenza al tavolo diplomatico. A
rafforzare questa posizione si sono aggiunti due membri del Consiglio di
Presidenza del Governo di accordo nazionale libico di Tripoli, Ali Al Qatrani e
Fathi Al Majbari, che hanno ribadito ogni contrarietà ad un intervento esterno
nella mezzaluna petrolifera
15.9.2016
Massimo Coltrinari
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