venerdì 25 ottobre 2013
Egitto: situazione sempre più difficile
Lo scorso 6 ottobre, in occasione delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario del conflitto arabo-israeliano, nuovi scontri tra le Forze di polizia e i sostenitori della Fratellanza Musulmana hanno causato la morte di 50 persone, al Cairo e a sud della capitale. Nonostante il ministro dell'Interno, Mohammed Ibrahim, avesse dichiarato che le Forze di Sicurezza sarebbero intervenute per scongiurare qualsiasi forma di disturbo alle celebrazioni, i leader dell'Alleanza Anti-Golpe nei giorni scorsi avevano annunciato nuove manifestazioni di piazza per protestare contro la destituzione dalla presidenza di Mohammed Morsi da parte dell'Esercito egiziano. L'ex Presidente, da allora detenuto insieme a circa 14 esponenti della Fratellanza Musulmana, il prossimo novembre verrà sottoposto a processo con l'accusa di incitamento alla violenza per gli scontri successivi al referendum costituzionale del dicembre 2012.
Il perdurare della crisi in Eg! itto ha portato gli Stati Uniti a rivedere il piano di aiuti destinati al nuovo governo ad interim: oltre al taglio dei prestiti e dei trasferimenti finanziari, per un totale di 590 milioni di dollari, Washington ha annunciato la sospensione delle forniture militari, tra cui elicotteri Apache, caccia F16, missili Harpoon e componenti per la realizzazione di carri armati M1/A1. Nonostante il Segretario di Stato, John Kerry, abbia rassicurato il Cairo sull'intenzione di proseguire la cooperazione per la messa in sicurezza dei territori di confine, il ridimensionamento degli aiuti militari potrebbe compromettere la capacit� delle Forze Armate di rispondere con efficacia in un momento di forte destabilizzazione per il Paese. Sono ripresi in questa settimana gli attacchi di militanti nella Penisola del Sinai contro Esercito e Forze di polizia: una serie di attentati tra la città di Ismailiya, sul canale di Suez, di al-Tur e di al-Arish, rispettivamente nel sud e nel nord della pe! nisola, hanno causato la morte una decina di soldati. In questa fase di transizione le Forze Armate, da sempre deus ex machina per l'equilibrio politico interno, sembrano trovare parecchie difficoltà nel ripristinare le condizioni di sicurezza in Egitto. Resta però da valutare quale sarà il ruolo che l'Esercito avrà all'interno del futuro assetto istituzionale: il Generale Abdel Fattah al-Sisi, nei giorni scorsi, non ha escluso una sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali previste per il 2014.
Il perdurare della crisi in Eg! itto ha portato gli Stati Uniti a rivedere il piano di aiuti destinati al nuovo governo ad interim: oltre al taglio dei prestiti e dei trasferimenti finanziari, per un totale di 590 milioni di dollari, Washington ha annunciato la sospensione delle forniture militari, tra cui elicotteri Apache, caccia F16, missili Harpoon e componenti per la realizzazione di carri armati M1/A1. Nonostante il Segretario di Stato, John Kerry, abbia rassicurato il Cairo sull'intenzione di proseguire la cooperazione per la messa in sicurezza dei territori di confine, il ridimensionamento degli aiuti militari potrebbe compromettere la capacit� delle Forze Armate di rispondere con efficacia in un momento di forte destabilizzazione per il Paese. Sono ripresi in questa settimana gli attacchi di militanti nella Penisola del Sinai contro Esercito e Forze di polizia: una serie di attentati tra la città di Ismailiya, sul canale di Suez, di al-Tur e di al-Arish, rispettivamente nel sud e nel nord della pe! nisola, hanno causato la morte una decina di soldati. In questa fase di transizione le Forze Armate, da sempre deus ex machina per l'equilibrio politico interno, sembrano trovare parecchie difficoltà nel ripristinare le condizioni di sicurezza in Egitto. Resta però da valutare quale sarà il ruolo che l'Esercito avrà all'interno del futuro assetto istituzionale: il Generale Abdel Fattah al-Sisi, nei giorni scorsi, non ha escluso una sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali previste per il 2014.
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