Fonte CESI. Newsletter 151
lunedì 29 settembre 2014
NIheria: Boko Haranall'attacco
Domenica 30 giugno, un gruppo di miliziani
presumibilmente parte di Boko Haram hanno attaccato i villaggi di Kwada, Ngurojina, Karagau e Kautikari, tutti
dislocati nei dintorni di Chibok, nello Stato nord-orientale del Borno,
provocando la morte di 54 persone. Anche in assenza di una rivendicazione, la
tipologia dell’attacco lascia presumere la responsabilità del movimento
jihadista. Di fronte all’ennesimo massacro di civili, le Forze Armate nigeriane
sono fuggite attirando su di esse le gravi accuse della popolazione locale,
abbandonata alla violenza dei miliziani. Inoltre, durante gli attacchi contro i
cristiani e i membri dell’Esercito, i miliziani sono stati appoggiati dalle
locali comunità musulmane, a testimonianza del crescente supporto popolare
verso il gruppo jihadista nelle remote aree settentrionali del Paese.
In questo senso, il malcontento sociale nei
confronti delle istituzioni civili e militari nigeriane potrebbe aver spinto
una parte della popolazione a collaborare con gli uomini d’affari e signori
della guerra locali, in contrasto con il governo nigeriano e in contatto con
Boko Haram. Molte di queste influenti personalità utilizzano l’insorgenza
salafita nel nord della Nigeria per destabilizzare il governo del Presidente
Goodluck Jonathan e massimizzare i propri benefici economici e politici, spesso
contigui alle attività criminali e terroristiche. La sempre maggiore fluidità
tra il mondo politico, le attività illegali e la militanza jihadista ha trovato
l’ennesima conferma nell’arresto, avvenuto lo scorso 1 luglio, del businessman
Babuji Ya’ari e di diverse donne accusate di spionaggio per conto del movimento
jihadista nonché di aver collaborato alla preparaz! ione di numerosi attacchi
verificatisi nel nord est della Nigeria.Fonte CESI. Newsletter 151
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