venerdì 12 aprile 2019
Libia: una situazione in evoluzione
Il Governo di Alleanza
Nazionale di Fayez Al-Serraji: da chi è sostenuto?
(Bortolani)
In Tripolitania ha sede il GNA, presieduto da Fayez
Al-Serraji che formalmente controlla la regione, in realtà la Libia è un
mosaico di milizie e l‟assetto tribale è fondamentale per capire chi sta da una
parte e chi dall‟altra. Infatti il governo di accordo nazionale si appoggia su
varie milizie che controllano il territorio e dovrebbero rispondere al GNC,
questo appoggio deriva più da un fattore economico poiché vengono stipendiate
dalla banca centrale libica e dai fondi garantiti dalle risorse dei terminal
petroliferi e dei gasdotti.
Il premier Al-Serraji è caldamente sostenuto
dall‟Italia e dall‟ONU, ma ha un peso politico bassissimo e non ha il reale
controllo nemmeno della sua città Tripoli, che è sotto il controllo di più
milizie.
Il braccio armato più forte del GNC è formato dalle
milizie di Misurata, con 40.000 uomini è la forza militare più forte nel quadro
della Tripolitania, ha sostenuto la battaglia per scacciare lo Stato Islamico
da Sirte e ne può vantare la vittoria. Inoltre sul suo fondamentale supporto è
stata lanciata l‟operazione Alba libica e su di essa vertono le sicurezze del
governo di Fayez Al-Serraji.
Altre milizie che compongono l‟ombrello sotto il GNC,
combattono le milizie di Haithem alTajouri (Tripoli defence Brigade), Abdul
Ghani al-Kikli (central security authority), Abdel Rauf Kara (RADA, deterrence
forces, o la Nawasi Brigade a Tripoli ne
quartiere Suq alJouma e numerose altre milizie di Misurata che operano nella
capitale.
L‟Italia sostiene il premier Al-Serraji e ha sul campo
l‟operazione Ippocrate, Nell‟ambito della collaborazione e del supporto fornito
dalle autorità italiane a quelle del governo di accordo nazionale libico nel
processo di stabilizzazione del paese e a seguito di specifica richiesta libica
al governo italiano, il Parlamento autorizzò nel 2016 lo schieramento di una
struttura ospedaliera campale nell‟area di Misurata a partire dal 2017.
L‟intervento si inseriva nell‟ambito del supporto
umanitario e sanitario che l‟Italia forniva al popolo libico con il trasporto e
ricovero in Italia di feriti libici e la spedizione di farmaci e di supporti
sanitari (3 voli per trasporto feriti e
4 spedizioni di farmaci).
L‟operazione, dal 1° gennaio 2018, è stata riconfigurata
nell‟ambito delle attività di supporto sanitario e umanitario previste dalla
“Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia”.36
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