Il voto del Parlamento è stato notevolmente influenzato dalla cattiva gestione del caso della petroliera nordcoreana Morning Glory. La nave, nonostante non fosse autorizzata a salpare, ha forzato il blocco della guardia costiera libica ed ha lasciato illegalmente il porto di Es Sider, nell’est del Paese. La Morning Glory era carica di petrolio estratto irregolarmente dalle milizie autonomiste della Cirenaica, che da alcuni mesi gestiscono la produzione e la commercializzazione del greggio nelle regioni orientali del Paese. Tali gruppi armati non riconoscono l’autorità di Tripoli e hanno instaurato, sin dalla caduta del regime di Gheddafi, il controll! o e l’amministrazione diretta del territorio e delle risorse petrolifere cirenaiche. Tuttavia, al di là del caso specifico della petroliera nordcoreana, il governo di Zeidan era soggetto a forti critiche a causa dell’incapacità di attuare misure efficaci per la stabilizzazione del Paese. Infatti, a distanza di tre anni dalla fine della guerra civile, la Libia non ha istituzioni politiche generalmente riconosciute e forze di sicurezza in grado di garantire il controllo del territorio. A questo si aggiunge che il Paese è in balia di milizie tribali e formazioni di ispirazione jihadista con legami qaedisti entrambi collusi con i network criminali che gestiscono i traffici illeciti rivolti verso sia l’Europa che l’Africa.
sabato 15 marzo 2014
Libia: ancora sempre più ingovernabile
L’11 marzo, il Primo Ministro Ali Zeidan è stato sfiduciato dal Congresso Generale del Popolo di Tripoli (Parlamento libico) e sostituito con il Ministro della Difesa, Abdullah Al-Thani, che dovrebbe rimanere in carica per le prossime due settimane, fino alla nomina del nuovo Premier.
Il voto del Parlamento è stato notevolmente influenzato dalla cattiva gestione del caso della petroliera nordcoreana Morning Glory. La nave, nonostante non fosse autorizzata a salpare, ha forzato il blocco della guardia costiera libica ed ha lasciato illegalmente il porto di Es Sider, nell’est del Paese. La Morning Glory era carica di petrolio estratto irregolarmente dalle milizie autonomiste della Cirenaica, che da alcuni mesi gestiscono la produzione e la commercializzazione del greggio nelle regioni orientali del Paese. Tali gruppi armati non riconoscono l’autorità di Tripoli e hanno instaurato, sin dalla caduta del regime di Gheddafi, il controll! o e l’amministrazione diretta del territorio e delle risorse petrolifere cirenaiche. Tuttavia, al di là del caso specifico della petroliera nordcoreana, il governo di Zeidan era soggetto a forti critiche a causa dell’incapacità di attuare misure efficaci per la stabilizzazione del Paese. Infatti, a distanza di tre anni dalla fine della guerra civile, la Libia non ha istituzioni politiche generalmente riconosciute e forze di sicurezza in grado di garantire il controllo del territorio. A questo si aggiunge che il Paese è in balia di milizie tribali e formazioni di ispirazione jihadista con legami qaedisti entrambi collusi con i network criminali che gestiscono i traffici illeciti rivolti verso sia l’Europa che l’Africa.
Il voto del Parlamento è stato notevolmente influenzato dalla cattiva gestione del caso della petroliera nordcoreana Morning Glory. La nave, nonostante non fosse autorizzata a salpare, ha forzato il blocco della guardia costiera libica ed ha lasciato illegalmente il porto di Es Sider, nell’est del Paese. La Morning Glory era carica di petrolio estratto irregolarmente dalle milizie autonomiste della Cirenaica, che da alcuni mesi gestiscono la produzione e la commercializzazione del greggio nelle regioni orientali del Paese. Tali gruppi armati non riconoscono l’autorità di Tripoli e hanno instaurato, sin dalla caduta del regime di Gheddafi, il controll! o e l’amministrazione diretta del territorio e delle risorse petrolifere cirenaiche. Tuttavia, al di là del caso specifico della petroliera nordcoreana, il governo di Zeidan era soggetto a forti critiche a causa dell’incapacità di attuare misure efficaci per la stabilizzazione del Paese. Infatti, a distanza di tre anni dalla fine della guerra civile, la Libia non ha istituzioni politiche generalmente riconosciute e forze di sicurezza in grado di garantire il controllo del territorio. A questo si aggiunge che il Paese è in balia di milizie tribali e formazioni di ispirazione jihadista con legami qaedisti entrambi collusi con i network criminali che gestiscono i traffici illeciti rivolti verso sia l’Europa che l’Africa.
Fonte CESI
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