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“Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale ”
ANNO ACCADEMICO 2022/2023
È necessario affermare che per arginare il
terrorismo principalmente è necessaria, da parte delle autorità, un’azione
investigativa più che di pattugliamento, poiché per fermare il terrorismo è
fondamentale arrivare alla “radice” e sradicarla. Questo, come approfondiremo
successivamente nel primo capitolo, è il motivo per cui è necessario studiare
gli elementi geo-politici di determinati territori prima di intervenire,
soprattutto attraverso l’aggressione armata. È, infatti, stato reso pubblico
dallo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), attraverso un
loro report, che gli Stati Uniti d’America sono responsabili del 74% delle
importazioni di armi in Afghanistan durante il periodo che va dal 2001 al 2020.[1]
Inoltre, è possibile osservare nel medesimo rapporto gli altri Paesi
responsabili delle importazioni di armi in Afganistan. Nello stesso periodo di
tempo, dal 2001 al 2020, secondo lo Stockholm International Peace Research
Institute i 14% delle importazioni di armi in Afghanistan è dovuto alla Russia
(secondo maggior esportatore di armi in Afghanistan) e troviamo all’interno del
report anche l’Italia che ha esportato armi in Afghanistan per il 3,8% di tutte
le importazioni di armi nel Paese mediorientale.[2]
Secondo il medesimo report, “Alcune delle armi consegnate sono state in un
secondo momento perse o distrutte. Altre, principalmente gli aerei, sarebbero
state utilizzate dalle forze afghane nell’agosto 2021 per fuggire dal Paese […]
un numero consistente delle armi inviate per sostenere le forze armate afghane
è stato preso dai Talebani.”[3]
Talebani che ora governano il Paese attraverso un regime di terrore che, come
sarà analizzato successivamente, può essere definito come terrorismo di Stato,
una tipologia del fenomeno del terrorismo.
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