di Filippo Romeo
giovedì 10 aprile 2014
Ruanda: ferite ancora aperte
A vent'anni dal genocidio un nuovo Ruanda sta vedendo la luce
Il Paese sembra procedere sulla via dello sviluppo anche se le ferite che lo hanno afflitto non sono ancora del tutto cicatrizzate
É stata l'accensione di una fiamma avvenuta a Kigali, il 7 aprile scorso, a dare l'avvio alle celebrazioni del ricordo di quei cento giorni di atroce mattanza che si consumarono vent'anni fa in Ruanda. Una guerra barbara e fratricida, combattuta tra i due gruppi etnici Hutu e Tusu, con l'utilizzo di armi bianche quali machete, bastoni, asce e coltelli, che ha lasciato sul terreno circa 800.000 vittime. Un tribale bagno di sangue che si è consumato tra l'assordante silenzio della “comunità internazionale” – e in special modo della Francia e degli Stati Uniti – che ad oggi può essere qualificata la principale e diretta responsabile dell'accaduto. Continua a leggere su:
http://www.zenit.org/it/articles/a-vent-anni-dal-genocidio-un-nuovo-ruanda-sta-vedendo-la-luce
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