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Metodo di Ricerca ed analisi adottato


Il medoto di ricerca ed analisi adottato è riportato suwww.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com

Vds. post in data 30 dicembre 2009 seguento il percorso:
Nota 1 - L'approccio concettuale alla ricerca. Il metodo adottato
Nota 2 - La parametrazione delle Capacità dello Stato
Nota 3 - Il Rapporto tra i fattori di squilibrio e le capacità delloStato
Nota 4 - Il Metodo di calcolo adottato

Per gli altri continenti si rifà riferimento al medesimo blog www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com per la spiegazione del metodo di ricerca.

mercoledì 30 ottobre 2024

Alessia Biasiolo. Colonialismo Italiano

 

Polizia regia e Polizia dell’Africa Italiana

L’istituzione della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza, nel 1920, per volontà di Francesco Saverio Nitti (erede delle scelte del predecessore Vittorio Emanuele Orlando, che già aveva assegnato a Camillo Corradini il compito di insediare una Commissione in grado di modificare la Pubblica Sicurezza), aveva obbedito alla necessità di creare una forza armata non rispondente al Ministero della Guerra, ma al Ministero dell’Interno, in modo che fosse una polizia ampia e moderna, al passo con i tempi, dipendente dall’autorità civile1. L’organizzazione era di tipo militare, con un organico quattro volte più ampio rispetto al precedente e possibilità di accesso all’arruolamento facilitate, con avanzamenti di carriera più rapidi, stipendi più alti rispetto agli altri corpi armati e la difesa dello Stato liberale più attiva, in un momento di profonda crisi sociale come quello dell’immediato primo dopoguerra, già sfociato nel tristemente famoso biennio rosso.

La Regia Guardia verrà subito sciolta, dopo soli tre anni di attività, dal governo Mussolini non appena insediatosi; sarebbe stata sostituita dalla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

L’istituzione di una nuova Polizia si era resa necessaria perché l’uso di adoperare i soldati per controlli di ordine pubblico era diventato difficile: le sorti della guerra, pur vinta dall’Italia, avevano minato la fiducia nello Stato, e quindi nei suoi rappresentanti, tanto che spesso, date le manifestazioni e le proteste dei sudditi, si vedevano i militari solidarizzare con loro, rendendo vana quindi la stessa azione di controllo. Il governo, inoltre, non riponeva più molta fiducia nei militari, in quanto tra i ranghi ufficiali c’erano molti rivoluzionari, e il timore di colpi di Stato erano sempre in primo piano nelle preoccupazioni dell’Interno.

Per quanto riguarda l’altra Forza Armata deputata all’attività di polizia militare, svolta dall’Arma dei Carabinieri, risultava priva della fiducia degli italiani, in quanto era stata vista come un’accolita di militari imboscati che, durante la guerra non aveva svolto altro che attività di polizia di controllo e caccia degli imboscati e dei disertori, rendendo invisa ai più la divisa stessa. Prova ne sia che i bandi di arruolamento del dopoguerra andavano praticamente deserti.

Era necessario non solo ritornare alla fiducia nell’attività dello Stato, ma anche arginare i fenomeni sempre meno controllabili di rivolte, scioperi e disturbi dell’ordine pubblico da parte di persone di fiducia e non, pronte a connivenze con i facinorosi.

Questo aspetto divenne quanto mai importante con gli squadristi, proprio quelle squadre formate prevalentemente da ex militari da poco tornati dal fronte, e altri desiderosi di disturbo che avevano preso a scorazzare per le campagne e le città, alla ricerca di quell’ordine e di quel menar le mani che non sembrava ricostituito dopo il conflitto appena trascorso e che non aveva, con le risoluzioni prese in favore dell’Italia, soddisfatto giovani che si ritrovavano deprecati, quasi fossero stati la causa del disfacimento sociale generale.

Peraltro la Pubblica Sicurezza era già garantita dalle Guardie di Città che, come per i carabinieri, non godevano del rispetto generale, né della popolazione, né degli esponenti del Regno.

Pericolosamente, poi, anche le forze già esistenti di Pubblica Sicurezza si stavano orientando verso quella sinistra che sembrava avere il vero controllo politico del Regno, con divulgazione di giornali e di proclami socialisteggianti, incitazione alla lotta e alla rivoluzione, organizzazione di scioperi per ottenere aumenti di stipendi, l’assegnazione delle terre (annoso problema che dovrà aspettare un’altra guerra mondiale per essere risolto) e miglioramenti di trattamento e di carriera. Anche la polizia esistente, pertanto, non poteva considerarsi affidabile nell’intento di arginare quella deriva socialista che guardava ai fatti che si andavano aggravando in Russia, dove la guerra civile dimostrava come la mancanza di controllo poteva diventare ancora guerra e sovvertimento di tutta la vita com’era costituita.

A quel punto della situazione, non restava al governo liberale che chiedere, com’era d’uso, aiuto alla “parte sana” della popolazione, aiuto volontario per il controllo della protesta. Ma quale poteva essere, in quei momenti, la parte sana della popolazione, rimasta liberale? E come si poteva scegliere tra i volontari ex combattenti, i volontari futuristi, i volontari dei Fasci di Combattimento che si erano costituiti nel marzo 1919, in un 1919 denso di fenomeni rivoltosi, in un’Italia scontenta?

Diventava difficile, perché ogni ardito poteva scontrarsi con le forze dell’ordine non rispettandone la divisa, mentre i regi poliziotti non volevano compiti di normale amministrazione, ma incarichi di tipo militare, come ci si era abituati durante la guerra a preferire la militarizzazione e l’uso della violenza. Questa era dilagata in ogni ambito civile e per lo Stato liberale fidarsi di qualcuno era sempre più difficile, a difesa della liberalità stessa. L’impiego divenne pertanto soprattutto in chiave anticomunista, antibolscevico come si diceva citando sempre la paurosa rivoluzione russa, che costituiva uno spauracchio non tanto millantato quanto tangibile per tutti coloro che temevano di perdere i proprio averi e, allo stesso tempo, era un miraggio per coloro che auspicavano la collettivizzazione, un benessere diffuso, un miglioramento della vita miserabile che i più spesso conducevano. Inoltre, alla novella Polizia veniva data un’autonomia impensabile in altri casi, come per i commissariati, per ogni aspetto dell’attività organizzativa.

Il comando veniva affidato ad un comandante di Corpo d’Armata che agiva in modo altrettanto autonomo rispetto al potere centrale, generando anche nella singola guardia la certezza di poter agire secondo un ampio potere di discrezionalità, in linea con lo stesso criterio di arruolamento che dava ampi spazi di libertà rispetto a quello degli altri Corpi.

Interessante però sottolineare che, dato che molti militari erano stati smobilitati, con il dilagare della disoccupazione durante il biennio rosso, molti ex militari erano stati portati ad arruolarsi nella Regia Guardia, ottenendo migliori condizioni di trattamento, più possibilità di carriera ma, soprattutto, assicurando il governo sull’affidabilità del personale arruolato, già fedele alla Patria e all’obbedienza (veniva riconosciuto anche l’uso delle stellette a cinque punte sul colletto delle uniformi, sottolineando l’appartenenza e la disciplina militare).

In alcuni casi, tuttavia, non venne attuata un’adeguata selezione (sia fisica che di capacità oggettive e di preparazione al lavoro da svolgere)2 e spesso c’era discrezionalità di arruolamento da parte del superiore, con scarso controllo della disciplina, più votata allo sparare che ad intervenire diversamente.

Gli incarichi non venivano dati per forza nella propria regione, creando dei pregiudizi da parte dei cittadini nei confronti delle guardie provenienti da altre parti del Regno, e diffondendo l’idea di personaggi che si comportavano, o si dovevano comportare, soltanto come degli odiati sbirri di antica memoria.

Il Corpo aveva la propria bandiera e la propria banda, reparti armati e a cavallo. Si componeva del Comando e di sette Legioni dislocate a Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia a loro volta divise in divisioni, battaglioni, compagnie, squadroni, tenenze, plotoni e stazioni. Le divisioni erano presenti a Brescia e ad Ancona, ad esempio.

Il 13 giugno 1921 vennero ribaditi gli ambiti di intervento della Regia Guardia che prevedevano, oltre alla tutela dell’ordine pubblico, lavoro di polizia giudiziaria, amministrativa e di pubblica sicurezza; l’arresto di renitenti alla leva o disertori; l’arresto di criminali comuni e la sorveglianza del territorio, comprese le fabbriche e i depositi d’armi; il pattugliamento di porti e zone marittime; la sorveglianza sui teatri e sui locali pubblici anche dove si svolgevano spettacoli.

Rimaneva espressamente adoperata in chiave antirivoluzionaria e, pertanto, antisommossa; in caso di guerra, era prevista la partecipazione alla difesa dello Stato. Appositi agenti si sarebbero occupati delle attività d’investigazione. La struttura rimaneva di stampo militare.

Il caso dell’impiego come antisommossa fu evidente ad Ancona, il 26 giugno 1920, quando l’11° Reggimento Bersaglieri era in partenza per l’Albania. Un reparto si ribellò3 riuscendo ad asserragliarsi nella Caserma Villarej, appropriandosi di corazzati con i quali uscì ottenendo l’appoggio di rivoltosi cittadini. Gli scontri a fuoco con le guardie regie e i carabinieri presenti in città durarono tre giorni, mentre arrivavano rinforzi da Roma, costretti ad asserragliarsi in stazione, in mano ai rivoltosi protetti anche da mitragliatrici.

A quel punto, fu possibile organizzare il contrattacco, con la copertura di una torpediniera della Marina Militare e l’ausilio delle linee telefoniche che permisero l’organizzazione migliore. Era indispensabile riprendere il controllo della stazione ferroviaria e dei quartieri popolari, come brillantemente avvenne.

Per i fatti di Ancona vennero assegnate alle guardie regie una Medaglia d’Argento al Valor Militare al tenente Umberto Rolli e di Bronzo al tenente Ernesto Paglione; una Medaglia di Bronzo al Valor Militare anche ad Antonino Bellitto, Giacomo Dominici, Ciro Falcone, Salvatore Gerbino, Antonio Sgroi, Gavino Fiori, Calogero Lo Giudice, guardie regie; al brigadiere Sante Fargione che rimase ucciso in azione; al vice brigadiere Fedele Foglietti.

Altri casi di ribellione e insurrezione si ripeterono in altre zone d’Italia.

Nello stesso anno, a dicembre, dalla vigilia di Natale, il Battaglione Roma della Regia Guardia venne impiegato nell’espugnazione della città di Fiume in mano ai Legionari dannunziani.

Un po’ più difficile era il mantenimento dell’ordine pubblico contro le rivolte o le violenze fasciste perché, se a Sarzana e a Modena si riuscì nell’intento, si era anche riusciti a non capire bene se e come intervenire, anche per le connivenze di cui abbiamo scritto, ma senza chiarezza politica, tanto che anche quelle operazioni aumentarono la rabbia nei confronti delle guardie regie fino al loro scioglimento4.

Sul piano politico ci fu acceso dibattito tra chi non era d’accordo che anche il Ministero dell’Interno avesse un proprio Corpo armato, come già esisteva la Guardia di Finanza; chi pensava che il governo volesse distruggere l’Arma dei Regi Carabinieri; chi temeva l’eccessivo potere che il governo poteva prendere avendo ai suoi ordini diretti poco più di 25mila uomini, quasi il doppio rispetto alle Guardie di città preesistenti.

Nitti, dal canto suo, era convinto di dover avere a disposizione un Corpo che mettesse il governo liberale al riparo dal temuto colpo di Stato che poteva soltanto essere condotto dai militari, riequilibrando quindi le forze.

Era imperante, a quel punto, che la Polizia fosse apolitica e apartitica, come venne ripetutamente dichiarato e come si voleva garantire, anche se i detrattori la dichiaravano forza di Nitti, suo creatore, e quindi di un ben determinato indirizzo politico.

Spentosi il biennio rosso, e quindi la paura del dilagare comunista della rivoluzione, anche le regie guardie presero atteggiamenti di connivenza con il fascismo in auge, rifornendo armi e chiudendo uno, o talvolta due occhi, sugli atteggiamenti violenti, tanto da essere o appartenente al partito, o comunque filofascista.

Sarà la mancanza di ordini e direttive precisi, in una sorta di vuoto di potere, a dare meno forza alle regie guardie e più spazio per lo squadrismo che non voleva soltanto agire in modo sovversivo, ma agire come garante dell’ordine. Spesso le guardie erano impotenti dinanzi alla violenza squadrista e alla capacità di porsi al centro della scena anche politica. Quindi il posto delle guardie veniva preso dagli squadristi, spesso con l’aiuto delle guardie stesse. Siamo nel 1921 e l’anno dopo si avrà la netta abdicazione del controllo sociale da parte delle forze dell’ordine in favore di uno squadrismo fascista sempre più impudente, sempre più protetto: addirittura vennero agevolate le fughe dal carcere di fascisti arrestati per azioni violente.

Colonne di camicie nere si concentravano in alcune città e devastavano le sedi sindacali o partitiche o dei giornali non conniventi. Si parlava di oltre sessantamila persone a Ferrara, ad esempio: sarebbe stato impossibile per le guardie regie agire in difesa delle istituzioni e dell’ordine pubblico.

Le indicazioni che arrivavano al Viminale rispetto alla presa di potere capillare che stavano conducendo i fascisti, di punti nevralgici delle città e delle campagne, non venne ascoltata e così, tra impossibilità di far fronte alla forza fascista e connivenze di vario grado, il fascismo aveva mano a mano preso il potere del Paese, senza che una forza gli si opponesse in modo serio e, soprattutto, adeguatamente organizzato.

Per quel motivo, alla marcia su Roma della camicie nere, fu dato il potere ai militari per preparare lo stato d’assedio, ma le camicie nere il potere territoriale l’avevano già, oppure facilmente lo ottennero.

I comandanti generali dell’Arma dei Carabinieri e della Regia Guardia, il 4 novembre 1922, ricevettero una circolare con la quale Aldo Finzi, sottosegretario all’Interno, dispose di non dare luogo a procedere contro quegli uomini che, durante la marcia, vi avessero partecipato in vario modo.

La Regia Guardia venne sciolta il 31 dicembre 1922, dopo adeguata opera di verifica dei comportamenti, generando non pochi momenti di tensione e ribellioni da parte delle guardie stesse.

Il prefetto di Brescia Arturo Bocchini, che diventerà capo della Polizia, segnalò che le guardie volevano scendere in piazza per protestare e così accadde in molti altri posti, dove vennero anche assaltate le sedi dei sindacati fascisti o del partito, tra numerosi atti di insubordinazione.

Naturalmente la scelta di sciogliere le Regie Guardie era dettata dalla volontà di togliersi di torno coloro che potevano non rispondere al Ministero della Guerra, favorendo i fascisti e i nazionalisti di destra, accontentando chi non voleva più vedere la famosa polizia di Nitti e dimostrando di voler primariamente controllare il territorio con una milizia gestibile.

Riuscire però a rendere la Milizia parte dell’Esercito avrebbe comportato un onere troppo alto, mentre lo stesso Mussolini voleva risolvere quel problema per poter controllare gli squadristi. Lo stesso 31 dicembre venne creato un reparto specializzato dei carabinieri, nel quale però confluirono pochi uomini delle guardie e, alla fine, ci si rese conto del fallimento dell’operazione, dato che sul territorio non c’erano persone adatte a gestire l’ordine pubblico, tanto che fu necessario creare il Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza.

Esistevano commissari volanti accanto a quelli di carriera ed esisteva anche una non ben precisata CECA, polizia rivoluzionaria come quella sovietica, che ebbe come massimo atto il rapimento e l’assassinio di Giacomo Matteotti nel 1924, episodio che dimostrò a Mussolini come affidare la polizia speciale a volontari di quel genere, disorganizzati e violenti, non poteva essere accettato. Doveva essere addestrata e fascistizzata una polizia che fosse preparata ad affrontare le situazioni di pericolo per lo Stato.

Il 1925 sarà un anno cruciale per l’Italia, dal momento che si passerà da un governo autoritario, ma ancora parlamentare, ad una dittatura in cui le libertà erano fortemente limitate; venne reintrodotta la pena di morte; i sindacati furono sciolti in favore delle corporazioni, eccetera.

Nel 1926 venne varato il Testo Unico sulla Pubblica Sicurezza, con il confino come metodo per liberarsi degli antifascisti o sospetti tali; comunque dell’opposizione. In quell’anno vennero presi anche altri provvedimenti per la difesa dello Stato, con l’istituzione del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, ad esempio, e la creazione della polizia segreta OVRA, sigla che ha varie spiegazioni, sia di repressione degli antifascisti, sia di repressione di coloro che erano contrari allo Stato, ma forse anche acronimo voluto da Mussolini togliendo le prime lettere alla parola piovra. Alcuni ne hanno negato l’esistenza, dal momento che essendo un elemento segreto non tutti erano al corrente delle sue specificità, ma altri ne attestarono l’azione.

Con la riforma della polizia nasce quindi la polizia politica, OVRA, ai cui incarichi si aggiunge anche il controllo del fascismo stesso e dei suoi gerarchi. Era un organismo indispensabile, perché urgeva uno strumento specializzato nel controllo dei comunisti che, avendo scelto di non sciogliere le proprie file, potevano portare la lotta all’interno dello Stato dove continuavano in segreto ad operare, cercando di evitare l’arresto.

L’azione repressiva si rivolgerà quindi contro socialisti, comunisti (Camilla Ravera, ad esempio, una delle fondatrici del Partito Comunista e membro del gruppo interno, riuscì a sfuggire alla cattura quando il partito venne dichiarato illegale nel 1926 e poi dovette lasciare il Paese per motivi di salute, rientrando nel 1928 per ricostituite il centro clandestino interno; verrà arrestata nel 1930 e condannata a 15 anni e mezzo di reclusione) e Giustizia e Libertà, della quale vennero arrestati i capi Ferruccio Parri, Ernesto Rossi e Riccardo Bauer. Giustizia e Libertà era abbastanza scoperto come gruppo clandestino, perché poco propenso alla cospirazione e alla difesa, e questo lo rese molto vulnerabile.

L’attività dell’OVRA si avvalse di funzionari di polizia, di spie, di persone corrotte che, a fronte di un forte stipendio mensile, si occupavano di infiltrarsi, sia in Italia che all’estero, nei gruppi e nella società in genere, per avere informazioni sulla fedeltà al regime, anche da parte di fascisti stessi.

Molti documenti scomparvero o furono distrutti prima della fine della guerra sull’operatività dell’organismo, ma gli operatori dell’OVRA furono capaci di costruirsi anche una difesa per il futuro mentre lavoravano per il regime.

La decurtazione dei nomi di oltre seicento elementi della polizia politica che furono pubblicati sul giornale Gazzetta Ufficiale, fu attuata da Nenni (forse timoroso che nei documenti ci fosse qualche chiacchiera di Mussolini del quale era amico in gioventù) e Sforza, quando pare che ci si interessasse dei nomi dei collaboratori dei vari gruppi clandestini per evitare che comparissero. La vicenda è ancora avvolta nel mistero per molti aspetti, dal momento proprio che interessò molte persone e sempre in modo segreto. Inoltre, alcune persone, come Ugo Modesti (il vero nome era Luca Osteria), fecero il doppio gioco quando si resero conto che non c’era futuro per il nazifascismo. Ugo in modo particolare era in contatto con Ferruccio Parri, tradendo i tedeschi ai quali propose di creare un servizio di spionaggio in Svizzera, dove portò Indro Montanelli, arrestato nel 1944 e liberato proprio grazie al suo intervento. Il ruolo di doppiogiochisti, in contatto con gli Alleati e con il Comitato di Liberazione Nazionale, li fece spesso salvare anche dall’epurazione, fondamentalmente perché si professarono servitori dello Stato, quindi scevri di parte politica, durante il loro lavoro.

Nel 1931 venne adottato il Codice Rocco che apportò la riforma del Codice Penale.

Nel Regno d’Italia, tra le varie forze dell’ordine, è esistita anche la Polizia dell’Africa Italiana, con il fascio littorio come simbolo, istituita infatti in periodo fascista, nel 1936, e operante fino alla fine della seconda guerra mondiale, prima nelle colonie, quindi in servizio anche in Italia dopo l’8 settembre.

Si trattava di un corpo di polizia coloniale con compiti di ordine pubblico, di polizia amministrativa, giudiziaria e di frontiera a difesa delle colonie italiane, l’Etiopia e l’Africa Orientale Italiana.

Inizialmente il riferimento era il Ministero delle Colonie, poi rinominato Ministero dell’Africa Italiana, istituzione civile che aveva al suo comando una forza armata. Infatti, il decreto n. 1211 del 10 giugno 1937 istituiva il regolamento della polizia coloniale come corpo civile militarmente organizzato e parte delle Forze Armate del Regno.

La PAI era composta da ufficiali, sottoufficiali, agenti e ascari locali; erano riuniti in battaglioni intitolati agli esploratori italiani dell’Africa come Duca degli Abruzzi, Bottego, Ruspoli.

Le questure si trovavano nelle città coloniali più grandi come Tripoli, Bengasi, Asmara, Addis Abeba, Mogadiscio, Gondar.

Contraddistinti da un’apposita divisa, i membri della PAI avevano in dotazione il moschetto Carcano Mod. 91 e la pistola semiautomatica Beretta Mod. 34, oltre ad un’arma bianca corta ad imitazione dei pugnali somali chiamata billao.

Per la PAI il billao venne prodotto a livello industriale e non più artigianale com’era l’uso locale, in forma di foglia asimmetrica lunga 193 mm, mentre l’arma complessivamente era lunga 310 mm compresa l’impugnatura con guancette di corno di bufalo fissate con due rivetti; l’elsa era una crociera ovale in lamiera di ferro. L’arma era riposta in un fodero di cuoio, fermata da una molla interna e da una piccola cinghia con bottone.

La PAI rientrava nel concetto di sicurezza pubblica e, soprattutto, controllo del Regno.

Apparteneva alla Polizia dell’Africa Italiana anche lo squadrone dei Lancieri della guardia, preposti alla difesa del governatore della Somalia Francesco Saverio Caroselli, comprendente sia agenti italiani che somali; e un’unità a cavallo di cavalieri eritrei, comandata da ufficiali italiani e composta da 137 ascari eritrei. Ascari erano anche libici, che parteciparono ad azioni belliche durante la seconda guerra mondiale in Tripolitania.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la Polizia dell’Africa Italiana venne impiegata per la difesa di Roma dichiarata città aperta (dall’8 settembre 1943 al marzo 1944 il comando lo ebbe il generale Umberto Presti).

Nei pressi della capitale avvennero scontri con i tedeschi, sia a Mezzocamino che lungo la via Tiburtina, anche di scorta all’uscita dalla città del Re, verso Brindisi. Nello scontro con le forze tedesche alla Magliana vennero ottenuti alcuni risultati, fino al ripiegamento al Forte Ostiense. I nazisti riuscirono ad arrestare il primo comandante della PAI, il generale Riccardo Maraffa, che venne deportato nel campo di concentramento di Dachau dove morì.

Il suo successore Quirino Armellini, già Medaglia di Bronzo al Valor Militare “Per bella prova di accortezza e di ardimento data operando isolatamente con la sua centuria sul fianco della colonna che ripiegava in ritirata, e per fermezza d’animo dimostrata dopo di essere rimasto ferito” a Kuscia il 13 marzo 1915; combattente durante la Grande Guerra e insignito di Medaglia d’Argento al Valor Militare per il suo impegno sul fronte macedone nel 1918 (“Nelle funzioni di ufficiale di stato maggiore addetto al comando di una colonna speciale incaricata di marciare celermente da Kruscevo su Sop per sbarrare al nemico la strada Monastir-Kicevo, dava prova di singolare ardimento e coraggio, portandosi nei vari punti della linea, impegnata in vivace combattimento, incitandoli con la voce e con l’esempio, per fornire al comandante precisi ragguagli sulla situazione”), quindi promosso tenente colonnello, venne impiegato nella riconquista della Libia tra il 1926 e il 1927 (ancora Medaglia di Bronzo al Valor Militare perché Comandante di un gruppo di manovra durante un lungo ciclo di operazioni ha saputo guidarli in numerosi combattimenti in modo da conseguire i maggiori successi, dimostrando sempre belle doti militari” ad Abiar bu Sfeia il 2 gennaio 1927 e nello Gebel Centrale (Cirenaica), tra l’ottobre 1926 e il maggio 1927).

Nel 1935 divenne uno stretto collaboratore di Pietro Badoglio durante la guerra d’Etiopia, le cui memorie sono nel suo libro “Con Badoglio in Etiopia”. Promosso generale di Brigata, assunse vari incarichi fino alla promozione a generale di Divisione. Destituito Mussolini, Badoglio lo volle comandante della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale che sciolse.

Con l’8 settembre, il suo ruolo doveva essere quello di comandante di Roma, mentre era uno degli uomini più ricercati dai nazisti in quelle tragiche ore, tanto che, non avendo ricevuto l’incarico, cercò di seguire il Re in partenza per Brindisi. Non riuscendo nell’intento, tornò nella capitale dove assunse il ruolo di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, arrestato dai nazisti, come capo del Fronte Militare Clandestino, quindi della resistenza romana. Per questo ricevette un’altra Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Durante un difficile periodo organizzava e dirigeva in Roma, con fede ed entusiasmo inesauribili, la rete informativa ed il movimento patriota della zona. Con operosa sagace attività, eludendo la vigilanza avversaria, forniva per più mesi preziose informazioni operative al Comando Supremo Italiano e Alleato. Con il suo esempio animatore manteneva viva nei patrioti la volontà di resistere e la fede nella rinascita della Patria”.

Nel corso del 1944, la PAI venne assorbita dal Corpo di Polizia Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana e poi dalla Guardia Nazionale Repubblicana (guardie regie vennero impiegate anche nelle stragi e fucilazioni di Forte Bravetta, nell’ambito dell’attività antipartigiana, avvenute il 31 gennaio, il 7 marzo e il 3 giugno 1944), mentre nell’Italia del Sud la Polizia dell’Africa Italiana affiancò altre unità operanti in zona, fino a quando non venne sciolta il 9 marzo 1945, con il personale trasferito nella Pubblica Sicurezza, prevalentemente nei ruoli amministrativi. Quindi le vicende per quella branca di polizia furono diverse a seconda della zona italiana dove i suoi uomini si trovavano ad operare.


Alessia Biasiolo, CESVAM, vicepresidente della Federazione di Ancona

1 L’attività di Amministrazione di Pubblica Sicurezza entrò in vigore nel Regno di Sardegna nel 1848, per volontà del re Carlo Alberto, subentrando alla Direzione di Polizia. Lo stesso nome “Pubblica Sicurezza” rispondeva all’esigenza di togliere dall’immaginario collettivo il termine “Polizia”, al quale era sempre più inviso, mentre il termine “Amministrazione” serviva a sottolineare i nobili compiti che ai poliziotti sarebbero stati affidati. I sindaci mantenevano compiti di sicurezza pubblica, la cui esecuzione degli ordini rimaneva ai Reali Carabinieri, istituiti da re Vittorio Emanuele I il 13 luglio 1814. Come decreto attuativo dello Statuto Albertino venne istituita la Guardia Nazionale, mentre il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, militarizzato e dipendente dal Ministero dell’Interno, avvenne nel 1852. Altre riforme si susseguirono per rispondere alle esigenze nate dagli esiti delle guerre d’Indipendenza e dalla nascita del Regno.

2 Il candidato doveva avere compiuto i 18 anni e non averne più di 30, essere celibe o vedovo senza figli; doveva essere alto almeno 1,60 metri o 1,65 se a cavallo; doveva sapere leggere e scrivere, avere sempre avuto buona condotta e non avere pertanto condanne a carico. Un’apposita Commissione era deputata al controllo dei requisiti, chiedendo la ferma di tre anni che dava diritto ad un premio di mille lire immediatamente esigibile. Il corso seguente durava sei mesi.


3 Le scelte politiche volevano il ridimensionamento dell’esercito e l’11° Bersaglieri era destinato allo scioglimento.

I soldati erano felici, dopo più di trenta mesi di ferma, e non vedevano l’ora di tornare a casa, sani e salvi dalla guerra da poco conclusa. Invece, date le ribellioni in Albania contro il presidio italiano comandato da Settimio Piacentini dopo il trasferimento a Tirana della capitale, vennero chiesti rinforzi, e arrivò ai bersaglieri l’immediato ordine di partire. Alcuni ufficiali erano contenti di poter dimostrare le loro capacità e di poter aspirare alla carriera, che sembrava altrimenti impossibile, date le notizie di scioglimento dei reparti. Quindi si creò un forte malcontento che si risolse nella rivolta, anche sentite le locali organizzazioni sindacali e politiche socialiste e anarchiche. Questa non era comunque inaspettata, visto che si stavano propagando idee antimilitariste che continuavano a premere per togliere la presenza italiana a Valona, per quell’idea imperialista che aveva fatto sperare di annettere il Paese e di mantenerlo, anche dopo l’umiliazione del Trattato di Versailles, che invece si manteneva in molti circoli.


4 All’indomani della marcia su Roma, una guardia regia venne assassinata a Bologna durante i festeggiamenti fascisti, ad esempio.


sabato 19 ottobre 2024

BOLLETTINO NOTIZIE DEL 2024 N. 4 Luglio Agosto 2024

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XI, 55/56, N. 4, Luglio - Agosto 2024, 1 settembre 2024

XI/4/876 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XI anno di edizione, 4 il bimestre di edizione di INFOCESVAM, 876 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Anche questo numero è principalmente dedicato alle attività connesse con il Progetto 2023/Divulgazione e Testimonianza dei Valori del Nastro Azzurro nei confronti delle Scuole, Istituto di Formazione ed Università degli Studi e della realizzazione dei volumi dedicati alla data centenaria del 2023.

XI/4/877 – Da 1 gennaio 2024 la pubblicazione dell’ANNESSO dedicato allo stato di sviluppo dell’Albo d’Oro Nazionale dei Decorati Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, da cadenza bimestrale passa a cadenza mensile, dato il numero di comunicazioni e note da pubblicare. Alla data del 1 maggio 2024 sono stati pubblicati i primi quattro numero del 2024. Il numero 5 (maggio 2024) e il n. 6 (giugno 2024) mentre i numeri di luglio ed agosto non sono stati divulgati fino alla data del 30 luglio in quanto vi era solo la situazione relativa agli inserimenti.

XI/4/878 – Il numero di questo Bollettino è dedicato alla divulgazione delle edizioni a stampa ed informatiche del CESVAM riportando i dati statistici relativi. Come noto i blog sono attivi dal 2008 e riportano in media ciascuno oltre 500 post. Pertanto rappresentato anche una fonte di archivio da poter utilizzare per ricerche, tesi di laurea e riferimenti. Email:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/4/879 - Storico. Blog sulla Grande Guerra. Dedicato alle tematiche del primo conflitto mondiale. Riferimento del Dizionario minimo della Grande Guerra 12. vol. Contatti: Luglio 6, Agosto 28 (Totali 2148). www.lagrandeguerra.blogspot.com

XI/4/880. Incontro. Il 13 luglio 2024 a Castelferretti, presso l’Auditorium “O. Fallaci” si è tenuto un incontro, in sinergia con l’Associazione Pro Castelferretti, presieduta da Marina Fiorani, sul tema “80° Passaggio del Fronte 1944 -2024”. Hanno parlato Massimo Coltrinari, Giovanni Riccardo Baldelli, Claudio Fiori, MAVM, e Marco Barletta. Nell’occasione è stata illustrata l’attività del CESVAM e quella dell’Istituto del Nastro Azzurro.

XI/4/881 Aggiornamento Contributi Master. Geostrategico. Argomenti di carattere generale, grande strategia e approcci complessi di politica militare. Contatti: Luglio 1830, Agosto 371 (Totali 44600). www.geostrategico.blogspot.com

XI/4/882 Divulgazione. Blog di Uniformologia. Argomenti relativi al costume militare. Contatti: Luglio 1496, Agosto 503 (Totali 113.762). www.uniformologia.blogspot.com

XI/4/883 - Aggiornamento Contributi Master. Asia Argomenti di carattere generale, riguardanti le tematiche asiatiche e argomenti di politica militare della Cina e dell’India e delle varie potenze regionali e minori. Contatti: Luglio 1392, Agosto 394 (Totali 45791). www.atlanteasia.blogspot.com

XI/4/884 La sessione di Laurea invernale per i Master di 1° livello si terrà presumibilmente nella ultima settimana di novembre 2024. Consegna della tesi entro la metà di ottobre 2024. Per ogni chiarimento o delucidazione contattare l’Ufficio Master della Università.

XI/4/855 - QUADERNI ON LINE, espressione in rete della rivista QUADERNI, edizione a stampa, ospitata su www.valoremilitare.blogspot.com. Alla data del 30 agosto 2024 i contatti totali sono stati 185957 (al 29 febbraio 2008 erano 163955 dall’apertura del blog), quelli dell’ultimo mese, sono 3390 (mese di luglio 5853)

XI/4/886 - Aggiornamento Contributi Master. Geostrategico. Argomenti di carattere generale, grande strategia e approcci complessi di politica militare. Contatti Luglio 1830, Agosto 371 (Totali 44600). www.atlantegeostrategico.blogspot.com

XI/4/887 - Grazie alla collaborazione di Diego Dall’Acqua d’Industria è stato posto in essere uno studio per la edizione E PUB (Elettronic Pubblication) delle edizioni del CESVAM. Primo esperimento in corso. Edizione E PUB del N: 1 del CESVAM Papers (Gennaio Febbraio 2019) dedicato al metodo Storico. Edizione pronta per il mese di settembre

XI/4/888 - Divulgazione. Blog Storia Militare. Argomenti di storia militare contemporanea. Contatti: Luglio 2472, Agosto 1053 (Totali 111.341). www.storiamilitare.blogspot.com

XI/4/889 - Aggiornamento Contributi Master. Medio Oriente. Conflitto israelo-palestinese, dinamiche e ruolo dei grandi attori internazionali nell’area; politica militare italiana e presenza nazionale. Carte. Contatti: Luglio 1399, Agosto 213 (Totali 19712). www.atlantemediooriente.blogspot.com

XI/4/890 Aggiornamento Contributi Master. Europa Argomenti di carattere generale, problematiche unitarie e tematiche inerenti al contesto europeo. Contatti Luglio 1922, Agosto 388 (Totali 33512). www.europaatlante.blogspot.com

XI/4/891 Divulgazione. Blog Studenti e Cultori. Dedicato agli ex frequentatori dei master (Alumni) Contatti: Luglio 1517, Agosto 438 (Totali 73424). www.studentiecultori.blogspot.com

XI/4/892 Aggiornamento Contributi Master. Oceania Argomenti di carattere generale, grande strategia e approcci militari dell’area dell’indopacifico ed australe. Contatti Luglio 700, Agosto 175 (Totali 19160). www.atlanteoceania.blogspot.com

XI/4/893 Aggiornamento Contributi Master. Italia Argomenti di carattere generale, sulle problematiche generali e risvolti di politica militare italiana. Carte. Contatti Luglio 54, Agosto 52 (Totali 3341). www.atlanteitalia.blogspot.com

XI/4/894 - Aggiornamento Contributi Master. Americhe. Argomenti di carattere generale del Caraibe, America latina e politica degli Usa, Relazioni con il resto del mondo in chiave di politica militare. Contatti: Luglio 3143, Agosto 396 (Totali 44600). www.atlanteameerica.blogspot.com

XI/4/895 Divulgazione. Blog Seniores IASD. Sinergia con gli ex frequentatori IASD e ISSMI in tema di formazione e ricerca. Formazione e Didattica. Contatti Luglio 1560, Agosto 495 (Totali 57638). www.senioresiasd.blogspot.com

XI/4/896 Per mancanza di spazio gli Aggiornamenti di Terre Polari, e i riferimenti dei blog storici sono inviati al prossimo numero, come, peraltro, i dati dell’analisi parametrale ed indicatori di sistema elaborati in questo trimestre

XI/4/897 - Aggiornamento Contributi Master. Africa. Argomenti di carattere generale riferenti al continente, conflitti e situazioni generali dei 53 stati africani. Analisi di politica militare e delle attività dei grandi attori esterni. Contatti Luglio 1147, Agosto 277 (Totali 31882). www.atlanteafrica.blogspot.com

XI/4/898 Divulgazione. Blog Club Ufficiali Marchigiani. Sinergia per la storia militare la formazione e la militarità. Contatti_ Luglio 382, Agosto 90 (Totali 111.341). www.cluufficialimarchigiani.blogspot.com

XI/4/899 Rivista QUADERNI. Edizione E.PUB/PDF n. 2 del 2024 n.32° della Rivista (Aprile - Giugno 2024) con copertina di colore azzurro. Tale edizione è stata inviata tramite la Main List Comparata che conta alla data del 30 agosto 2024 500 email. Informazioni presso la Segreteria Generale (email: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org). Telefono 06 4402676.

XI/4/900. - Prossimo INFOCESVAM (settembre - ottobre) sarà pubblicato il 1 novembre 2024. I precedenti numeri di INFOCESVAM (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. E sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari)

mercoledì 9 ottobre 2024

Quante Libie? Russi e Turchi si sono divisi la Libia


Fonte LIMES  Rivista Italiana di Geopolitica

La Carta particolare tratta da quella generale sulle proiezioni dell'Italia mostra la Libia, territorio in cui si esercita la nostra influenza ed il nostro spazio geopolitico
La Libia attualmente è divisa come segue
Territorio marcato con colore:
-giallo ed ocra: =  esercito nazionale libico Bengasi e parte orientale, supportato dai russi
- grigio scuro e grigio chiaro  = Governo di unità nazionale, Tripoli parte occidentale della Libia supportato dai turchi

- rosso ed arancione = milizie e tribù ed alleati, senza alcun riferimento internazionale

- azzurro e celeste = milizie tuareg ed alleati
 

venerdì 20 settembre 2024

Periodico del Nastro Azzurro


Il Periodico Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro esce bimestralmente
 può essere chiesto alla Segreteria dell'Istituto del Nastro Azzurro
segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org o al cell 3517968406

 

domenica 30 giugno 2024

INFOCESVAM n.3 del 2024

 


INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XI, 53/54, N. 3, Maggio - Giugno 2024, 1 luglio 2024

XI/3/850 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XI anno di edizione, 3 il bimestre di edizione di INFOCESVAM, 850 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente dedicato alla situazione generale dei Progetti ed alle attività connesse con il Progetto 2023/Divulgazione e Testimonianza dei Valori del Nastro Azzurro nei confronti delle Scuole, Istituto di Formazione ed Università degli Studi e della realizzazione dei volumi dedicati alla data centenaria del 2023.

XI/3/851 – Da 1 gennaio 2024 la pubblicazione dell’ANNESSO dedicato allo stato di sviluppo dell’Albo d’Oro Nazionale dei Decorati Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, da cadenza bimestrale passa a cadenza mensile, dato il numero di comunicazioni e note da pubblicare. Alla data del 1 maggio 2024 sono stati pubblicati i primi quattro numero del 2024. Il numero 5 (maggio 2024) e il n. 6 (giugno 2024) non sono stati divulgati fino alla data del 1 luglio in quanto vi era solo la situazione relativa agli inserimenti.

XI/3/852. Progetto 2022/1. “L’Istituto del Nastro Azzurro in Italia e nel Mondo: il Valore militare italiano”. Al momento è stato raccolto tutto il materiale relative alle provincie ove insistono o insistevano le Federazioni del Nastro Azzurro. Tale materiale è stato revisionato. Iniziata la fase di esecuzione editoriale. Predisposta una lettera di riferimento. Sarà inviata a tutte le Federazioni che intendono partecipare. Alla data odierna interessate 16 Federazioni su 84. Email di riferimento albodoro@istitutonastroazzurro.org.

XI/3/853. Progetto 2022. Volume Presenza dell’Istituto del Nastro Azzurro in Italia ed all’estero è giunto alla fase del manoscritto 3. D’Ora in avanti tale volume sarà indicato solo con la parola “Presenza”

XI/3/854 La sessione di Laurea estiva per i Master di 1° livello si terrà il 4 luglio 2024 presso la sede centrale dell’Università. Nella mattinata la sessione in presenza, dalle 14 in poi la sessione a distanza. La docenza non può che esprimere la sua soddisfazione per il livello raggiunto da tutti i laureandi.

XI/3/855 - QUADERNI ON LINE, espressione in rete della rivista QUADERNI, edizione a stampa, ospitata su www.valoremilitare,blogspot.com. Alla data del 30 aprile 2024 i contatti totali sono stati 170.414 (al 29 febbraio 2024 erano 163955 dall’apertura del blog), quelli dell’ultimo mese, sono 4694 (febbraio erano 2188,

XI/5/856 – Progetto 2023/4. “Manifesto. Il Nastro Azzurro. Il Valore militare italiano in 16 quadri: che cosa è, che cosa fa, che cosa è stato e quello che farà”. Il manifesto è stato stampato e disponibile. E’ stato predisposto in piano di diffusione che partirà a settembre per una distribuzione mirata. Progetto realizzato.

XI/3/857 – La Giornata del Decorato 2024 si è tenuta a Trieste nei giorni 17/18/19 Maggio 2024. Venerdì 17 maggio 2024 al Circolo Ufficiali del “Piemonte Cavalleria” è stato presentato il volume edito dal CESVAM “Il Piroscafo requisito Conte Rosso” di Marco Montagnani. Relatori Carlo Maria Magnani, Antonio Daniele Massimo Coltrinari. L’iniziativa ha avuto successo. Tale successo è proseguito nelle settimane successive con l’acquisto di copie del volume, il cui ricavato è andato a favore dell’Istituto del Nastro Azzurro nella sia interezza.

XI/3/858. Progetti 2024 per l’esecuzione nel 2025. 1. “Progetto 2024/1. Dal Corpo Italiano di Liberazione ai Gruppi di Combattimento: la genesi dell’Esercito Italiano del secondo dopoguerra. Genesi Ordinamento. Impiego. Il progetto vedrà l’inizio al momento dell’accredito dei fondi relativi. (novembre dicembre 2024)

XI/3/859 Giovedì 27 giugno 2024 Giorgio Madeddu, ricercatore CESVAM, ha tenuto una conferenza a Cagliari, (Via Martini 23), organizzata dalla Associazione Culturale Itzokor, una conferenza dal tema “La prigionia austro-ungarica in Sardegna. Dalla Damnatio ad Metalla alla memoria contemporanea”.

XI/3/860 Il 22 giugno 2024 si è tenuto a Corridonia l’annuale incontro del Club Ufficiali Marchigiani, il sodalizio che accoglie gli ufficiali delle nostre forze armate nati nelle Marche. Sono state ricordate, nella sala del Consiglio Comunale, Le Medaglie d’Oro al Valor Militare Corridoni e Niccolai, entrambi nativi di Corridonia; è seguita una deposizione di corone d’alloro ai monumenti che li ricordano e poi è stata visitata la Casa Natale di Corridoni.

XI/3/861. . Progetti 2022/2. “L’Albo d’oro Dei Decorati d’Italia” su carta. Descrizione di tutte le pubblicazioni definite Albo d’Oro o Annuari contenenti i decorati al Valor militare dal 1793 ad oggi. Inoltre è attiva La finalità di trovare tutte le pubblicazioni dedicate ai decorati dal 1923 ad oggi da parte delle Federazioni o altri soggetti del Nastro Azzurro

XI/3/862.Progetto 2022/3. Ettore Viola uno dei fondatori dell’Istituto.” È stato predisposto il manoscritto 4. Si è in attesa della autorizzazione per la riproduzione di pubblicazioni citate nel volume.

XI/3/863 Progetti 2024 per l’esecuzione nel 2025. 1. “Progetto 2024/2 Monte Marrone. La prima vittoria del Corpo Italiano di Liberazione 31 marzo 1944 10 aprile 1944. Il suo significato strategico presso gli Alleati 80° Anniversario 1944 -2024.. Il progetto vedrà l’inizio al momento dell’accredito dei fondi relativi. (novembre dicembre 2024)

XI/3/864. Il 19 giugno 2024 presso la Biblioteca Comunale di Civitavecchia il gen. Antonio. Trogu, ha presentato il Volume “Compendio e Glossario 1945. Una vittoria amara” del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione, espressione delle ricerche dell’omonimo progetto.

XI/3/865. “L’Albo d’oro Dei Decorati d’Italia” è riportato come annesso con le edizioni mensili. E’ in fase di realizzazione la schermata dell’Albo d’Oro e la realizzazione del modello a Stampa delle varie provincie.

XI/3/866. Per la prossima metà del mese di luglio2024 sarà presentata la lista dei progetti individuati che andranno in esecuzione nel 2025. Occorre attendere la comunicazione del Ministro della Difesa – Gabinetto del Ministro per conoscere i temi proposti dei vari progetti, che molto presumibilmente saranno incentrati sull 80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale

XI/3/867. Progetti 2024 per l’esecuzione nel 2025. 1. “Progetto 2024/3. I Martiri di Fiesole del 12 agosto 1944. La Resistenza, gli Eccidi in Toscana, La Memoria. 80° Anniversario 1944 -2024. Il progetto vedrà l’inizio al momento dell’accredito dei fondi relativi. (novembre dicembre 2024)

XI/3/868.. Progetto Libano 40° Anniversario. Predisposto il manoscritto n. 3 del Volume II di detto progetto. Delle 90 testimonianze necessarie, alla data odierna ne sono state raccolte15. Il manoscritto 2 è previsto per il mese di ottobre p.v. Si rinnova la richiesta a tutti i coloro che hanno partecipato a Missioni all’estero che vogliono dare la loro testimonianza di prendere contatto con la Federazione di Ancona del N A. per le modalità esecutive (federazione.ancona@istitutonastroazzurro.org)

XI/3/869. . CESVAM Papers. Nel numero precedente del Bollettino si sono riportati i titoli delle CESVAM Papers per l’anno 2020. Qui si riportano i titoli del 2021

ANNO III, - 2021

13. CESVAM Papers N. 13 – Gennaio- Febbraio 2021

Antonio Daniele. L’Aviazione. Dall’origine alla Grande Guerra.

14. CESVAM Papers N. 14 – Marzo-Aprile 2021

Massimo Coltrinari. Considerazioni sulla Prima Guerra Mondiale

Dalla Battaglia di Arresto a Vittorio Veneto: chi vince la Prima Guerra Mondiale

15. CESVAM Papers N. 15 – Maggio- Giugno 2021

Giovanni Messe. Relazione sugli avvenimenti del Corpo di spedizione in

Russia e del XXXV° Corpo (CSIR)

16. CESVAM Papers N. 16 – Luglio-Agosto 2021

Master di 1° Liv. In Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale

Bando, Programma Didattico, Sinossi, Bibliografia e Letture

17. CESVAM Papers N. 17 – Settembre-Ottobre 2021

Aldo Resta. Elenco dei comunisti italiani espatriati nell’Unione Sovietica per

sfuggire al regime fascista – 1922- 1939. .

18. CESVAM Papers N. 18 – Novembre - Dicembre 2021

Le Medaglie al Valore, al Merito e le Onorificenze

Schede, notizie e insegne della rappresentazione materica italiana dal 1833 ad

Oggi.

XI/3/870. Storage. Si rende necessario acquistare un dispositivo denominato NAS (Net work Attacced Storage) al fine di centralizzare l’archiviazione dei dati e dei documenti ora salvati sui diversi PC dell’Istituto allo scopo di creare una politica di back up, anche in relazione al “Disaster Recovery”. Questo anche in relazione ai dati che via via si inseriscono del Data Base dell’Albo d’Oro

XI/3/871. Progetti 2024 per l’esecuzione nel 2025. 1. “Progetto 2024/4. Le Fosse Ardeatine. L’ordine è stato eseguito. I decorati al Valor Militare e la Memoria. 80° Anniversario 1944 -20244. Il progetto vedrà l’inizio al momento dell’accredito dei fondi relativi. (novembre dicembre 2024)

XI/3/872. Implementazione piattaforma CESVAM. Tale implementazione ha subito nel mesi di maggio e giugno una battura di arresto in quando si è data precedenza alle attività di inserimento dell’albo d’oro

XI/3/873.E’ stato dato mandato alla Casa Editrice Archeo Ares di studiare e predisporre bozzetti per una serie di segnalibri da ultilizzare per la diffusione dei volumi editi dall’Istituto del Nastro Azzurro nel quadro della divulgazione

XI/3/874 . Rivista QUADERNI. n. 3 del 2024 n.33° della Rivista (Luglio-Settembre 2024) con copertina di colore da definire. Tutti gli articoli preannunciati devono essere inviati entro il 15 luglio pv. Informazioni (email: quaderni.cesvan@istitutonastroazzurro.org).

XI/3/875. - Prossimo INFOCESVAM (luglio-agosto) sarà pubblicato il 1 settembre 2024. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. E sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari)





domenica 9 giugno 2024

La Russia in AFrica

Fonte LIMIS rivista Italian di Geopolitica
 

La Carta indica:

 Risorse militari russe trasferite in Africa. In testa l'Algeria , seguita dall'Egitto, ed altri12 Paesi, sui 53 esistenti nel continente

La Russia è in testa alla classifica di Paese venditore di armi ai Paesi Africani, dopo USA, Francia e Cina

In viola i paesi dove è alta la presenza di Milizie filo russe e del gruppo Wagner

In alto a destra, i paesi segnati in arancione che si sono astenuti all'ONU in merito al voto di condanna all'invasione russa della invasione in Ucraina nel marzo 2022